Fabbriche Nuove di Rialto. Si eressero dal 1552 al 1555 con disegno del Sansovino, ad uso specialmente delle magistrature incaricate a giudicare in affari appartenenti al commercio. Ebbero un ristauro negli ultimi anni del cessato governo Austriaco. Or sono destinate alla Corte d’Assise, ed alla Avvocatura Erariale. Uffizio della Seta a Rialto. Esisteva presso la Riva del Fi», e precisamente in Calle del Gambaro, ove il Cicogna lesse l’iscrizione: denunzie secrete in materia di contraffacenti di pannina di seta. Il Boschini nomina alcune pitture di Domenico Tintoretto, dell’ Aliense, e di G. B. Lo-renzetti, che adornavano le stanze di questo uffìzio. Vedi quanto diremo dell’altro uffìzio che i mercadanti di seta avevano a S. Grisostomo. Scuola degli Orefici in Campo di Rialto Nuovo. Era dedicata a S. Antonio. Aveva un bell’altare eretto, come da iscrizione, per parte del Capitolo 6 novembre 1717, e per decreto del Senato 7 aprile 1718. Ora si presta ad Archivio Sussidiario di quello dei Frari, N. 3. Dogana di Terra. Guardava colla facciata la Riva del Vin, presso la Calle del Sturion, e serviva per le merci che provenivano dalla Terra Ferma. Patì, secondo il Sanuto, un grave incendio nel 1511, dopo cui fu rifabbricata. Una veduta del Canaletto ce ne presenta la facciata che nell’alto ha una trave sporgente, con ruota attaccata, per punire coloro che avessero commesso qualche delitto in questa pubblica azienda. La Dogana di Terra fu demolita nel 1842, e sostituita con altro edificio ad uso della Direzione del Lotto. Uffizio del Dazio del Vino. Esisteva quasi a metà della Riva del Vin. Scrive il Boschini, che nella seconda stanza, sopra il tribunale, eravi un quadro con M. V., nonché vari ritratti della scuola del Tintoretto.