- 119 - nuto da due .fratelli in ginocchio. Sopra la porta havvi un’iscrizione da cui s’impara che la fabbrica di quelle case venne incominciata e compiuta nel 1505, sotto il principato di Leonardo Loredan. Al di sopra poi sta una scultura più antica figurante la B. V. con alcuni confratelli inginocchiati ai di lei piedi, nel mentre che, in due altri comparti laterali, figurano due santi, e superiormente, al nascere dell’arco, due angeli adoranti, opera, come è probabile, del secolo XV. Chiesa e Convento dell’Abazia. La chiesa abaziale di S. Maria della Misericordia, detta anche l’Abazia, sorse nel 939, ed affidossi ad alcuni monaci Agostiniani, che vi eressero accanto un convento. Venuti meno i medesimi, le fabbriche passarono sotto il juspatronato della patrizia famiglia Moro, la quale aveva il diritto d’eleggere il priore, od abate, che reggesse la chiesa. Essa venne rinnovata nel secolo XVII, e ristaurata anche ai nostri tempi a merito dell’ab. Pianton, che vi raccolse preziose opere si di pittura, che di scultura. Senonchè nel 18G8 fu chiusa dalla famiglia juspatrona, e spogliata di molti artistici oggetti, fra i quali rammenteremo un alto rilievo attribuito a B. Bon, trasportato dalla facciata della Scuola della Misericordia; tre statue colossali d’Alessandro Vittoria; l’altar maggiore con laterali spalliere, e sedili di fini marmi Africani ; un quadro rappresentante Tobia e l’Angelo del Cima (ora all’Accademia), un S. Lorenzo Giustiniani di Palma il Giovane, ecc. ecc. Nè a tanto sarebbesi limitata la jattura, se il patriarca Domenico Agostini, per timore anche che essa chiesa potesse cadere in mano degli Evangelici, non l’avesse nel 1884 comperata del proprio, coll’intendimento forse di restituirla, quando che sia, al culto divino. L’antico convento, minacciando rovina, venne distrutto, secondo il Dezan, fino dai primi anni del secolo presente. Annesso al priorato della Misericordia eravi un ospizio per dodici povere, oggidì soppresso, il quale nell’epidemia del 1885 si fece ospitale dei va-juolosi.