- 61 - famiglia Marcello, come appartenente alla quale, vedesi disegnato nella raccolta del Lovisa, che ce lo rappresenta con finestre archiacute, e merli sulla cima. Ma successivamente venne demolito, e sostituito con più modesto casamento, quale apparisce in una stampa del Giampiccoli, e quale sussiste tuttora. Palazzo Priuli a S. Polo. Stendevasi ove sono adesso il fabbricato, e l’orto, inservienti ad uso della Birraria all’insegna del Telegrafo. Sembra che anticamente appartenesse alla famiglia Di Resti, o Diresto, e poscia ai Corbelli. Una cronaca infatti, citata dal Gallicciolli, (Memorie Venete) parlando dei Di Resti, dice: Stavano a S. Polo in casa propria per mezo (di faccia) la porta della chiesa, la qual pervenne nei Corbelli, e poi in cà Priuli. Ed un’altra cronaca scrive: S.r Marco Diresto da S. Polo, dove se vende l’agio, quella casa era soa. Fo fatto del Consegio 1355. Mancò in s. Matteo del 1487. Il ramo dei Priuli, che in seguito andò al possesso di questo palazzo, portava il sopranome di Chan. Chiesa di S. Boldo Fu edificata, sotto l’invocazione di S. Agata, dalle due famiglie Giusto e Tron intorno al secolo XI, ma incendiatasi nel 1105 , fu rinnovata, e quindi ampliata nel 1305. Col progresso di tempo, dalla vicinanza d’un prossimo ospizio, detto di S. Ubaldo, cominciò ad intitolarsi di S. Agata e di S. Ubaldo, finché rimase coll’ultimo nome soltanto. La chiesa di S. Ubaldo, volgarmente S. Boldo, essendo rovinosa, atterrassi nel 1735, ed in quattro anni riedificossi. Si chiuse nel 1808, ed in seguito si demolì, non in modo però che non -se ne veggano ancora le vestigia, unitamente a parte del campanile. In questa chiesa eranvi dipinti di Rocco Marconi, Carletto Caliari, ed altri. Palazzo Grimani a S. Boldo. Scrive il Sansovino nella sua Venetia, ecc., dopo aver enumerato vari dei nostri palazzi : E parimente nobile quello dei Grimani