- 124 - in atto di percuotere un drago, che li sta avviticchialo alle gambe, rappresentante il Dispregio delle cose vili, et una donna nuda con doi cornucopia, V un dritto, e Valtro in atto di rinversarsi, figurala per la Liberalità, scolpita da Clemente Moli Bolognese. Si continua a formar altre statue, et a lavorar altri abbellimenti per rendere questo cortile ammirabile. Il palazzo Venier, per testimonianza del Dezan, esisteva ancora nel 1821, ma più tardi venne atterrato. Convento dei Gesuiti Ebbe fondazione nel 1150, ovvero 1155, a merito dei frati Crociferi, detti corrottamente Crosechieri, e fu rifabbricato dopo l’incendio del 1514. Nel 1657 ai Crociferi successero i padri della Compagnia di Gesù, i quali principiarono nel 1715 a riedificare la prossima chiesa, tuttora aperta al culto divino, compiendola nel 1729. Soppressi i Gesuiti nel 1773, il convento destinossi nell’anno successivo a pubbliche scuole, e nel 1807 si ridusse a caserma. In esso eranvi dipinti del Palma il Giovane, del Fialetti, del Vecchia, del Hicchi, del Fumiani, e del Pellegrini. V’era pure anticamente nel refettorio il quadro del Tintoretto, rappresentante le Nozze di Canna in Galilea, il quale però fu levato dal suo posto fino da quando partirono i Crociferi, per essere collocato nella sacrestia della Salute. Scuole di Divozione in Campo dei Gesuiti. I. Scuola dei Passamaneri (Facitori di passamani) sotto la B. V. Annunziata, al lato sinistro della chiesa. II. Scuola dei Sarti, sotto S. Omobon, e S. Barbara, al lato medesimo. Vi si scorgono tuttora scolpite sul prospetto le forbici, insegna dei Sarti, ma più non vi si scorge un buon basso rilievo, con iscrizione dell’anno 1612, il quale nel 1821 lu levato, riducendosi a balconi la porta. La stanza terrena di detta scuola presentava una tavola d’altare del Bonifacio (ora in Palazzo Beale), ed intorno ai muri un fregio con la vita di S. Barbara, opera della prima puerizia del Tintoretto, nonché, in mezzo al soffitto, il Padre Eterno con molti angeli, i quattro