7oo Mia risposta a Clemenceau [8.VH.19] che egli può giustamente richiedere. Ma io osservo che tutte le soddisfazioni possibili fra Governi amici, e tuttavia fieri della propria dignità, gli sono già state date ieri dal capo della delegazione italiana, dal ministro degli esteri di Sua Maestà il Re d’Italia, il senatore Tittoni. « Già ieri si è a lungo discusso degli avvenimenti di Fiume; già ieri fu precisato che si trattò di una rissa che ebbe diversi sviluppi, ma di niente altro che di una rissa. Una rissa è sempre possibile fra uomini, siano essi di diverse, o della stessa nazionalità. Una rissa può avere tragiche conseguenze, come quelle che il presidente Clemenceau deplora e che il Governo italiano ha già deplorato e deplora ancora con lui. « Ma una rissa si tronca con mezzi ordinari di polizia e le sue conseguenze sono di spettanza dell’ordinaria polizia e dei tribunali ordinari, sia civili che militari. « Se ieri il presidente Clemenceau ha lamentato la morte di uno o due francesi, e oggi lamenta la morte di un numero maggiore, finora imprecisato ed ancora non accertabile da noi, la questione non è però mutata; la questione è sempre la stessa di ieri, è sempre quella che ieri fu liquidata come si conviene fra Governi amici ed alleati. « Ieri il capo della delegazione italiana ha pronunciato le parole di rammarico che devono soddisfare il Governo francese, qualunque possa essere stato l’inizio degli avvenimenti e da qualunque parte possano essere stabilite le responsabilità. Io le ripeto, tali parole, perché il Governo italiano si rammarica che vi siano stati morti e feriti da entrambe le parti. Ma ieri il rappresentante italiano ha già messo in luce che l’inizio delle violenze si è avuto da parte francese; che uno o più soldati francesi hanno insultato delle donne. Io aggiungo che se in Francia si tollerano e si mettono in conto del buon umore certe libertà che, nelle strade, cittadini o soldati si permettono verso le donne, nei paesi meridionali in genere simili atti, che qui passano per scherzosi, non sono tollerati; che il mettere le mani su le donne