[25-11.io] Tempesta con gli americani 303 pubblicano. La situazione è preoccupante anche nella Ruhr, dove si troverebbero parecchie migliaia di sparta-chiani armati, con centro a Düsseldorf ed importanti diramazioni a Essen ed a Hamborn. Gravi scioperi sono minacciati nella città dell’acciaio e degli armamenti tedeschi. Il Governo tedesco può avere due contrapposti interessi: quello di smentire i torbidi per far credere agli Alleati di avere ovunque il controllo sul paese, e quello di esagerarli per impressionare gli Alleati e specialmente gli americani, con la minaccia del predominio dei comunisti spartachiani nei centri più importanti della Germania. La sera ho l’onore di pranzare all’ambasciata d’Italia con S. A. R. la Duchessa d’Aosta, Elena di Francia. Dalla sua magnifica, imponente figura, dalla sua conversazione e da ogni suo gesto emanano i più alti sensi di bontà, di energia, di regalità. 25 Febbraio. Sono urgentemente chiamato all’Hótel Crillon da - Norman Davis, commissario finanziaro americano. È il perfetto tipo dell’americano puro sangue. Piuttosto piccolo, tarchiato, testa rotonda a tratti molto marcati; parla lento, strisciando le parole e colla voce nasale, propria degli abitanti degli Stati del Sud, che fa distinguere immediatamente l’americano da ogni altro appartenente alla forte razza anglosassone. Lo trovo nel suo salotto da lavoro assieme all’altro delegato finanziario Strauss, che lo assistette nella seduta del giorno 9 a palazzo Murat quando l’America, per istruzione di Wilson, accordò i nuovi crediti all’Italia. Norman Davis, che è sempre assai gentile e cordiale, stamane è furibondo. M’investe violentemente e per un pezzo non riesco a calmarlo. La tesoreria inglese gli ha ufficialmente comunicato di aver accordato sei milioni di sterline di credito all’Italia contro garanzia sulle riparazioni. Egli accusa me e Stringher di avere fatto