688 Critica facile [4.VI1.19] veille della questione della Siidbahn. Mi dicono che Cle-menceau è furibondo, e in ispecial modo contro di me, per la seconda sconfitta subita davanti al Consiglio Supremo nella sua seduta del 28 giugno; e che bisogna assolutamente riprendere in esame la questione. Clemenceau ha dichiarato che non firmerà il trattato con l’Austria se gli interessi dei portatori francesi di obbligazioni della Siidbahn non saranno prima salvaguardati. È un nuovo atto di prepotenza e per una questione finanziaria riguardante interessi privati; ma lo dovremo subire. A proposito di prepotenze fra alleati, noto che la stampa italiana, che non può essere pienamente ed esattamente informata senza nuocere alla condotta delle trattative, attacca continuamente la delegazione Orlando, perché non ha fatto alla conferenza le stesse prepotenze che la conferenza ha fatte a noi. I giornali cantano su tutti i toni: « Orlando non doveva firmare la pace con la Germania prima di ottenere l’assenso degli alleati e dell’associato alle rivendicazioni italiane ». Ciò dimostra quanto sia facile la critica, sempre ammettendo sia fatta in buona fede, ma anche quanto possa essere sciocca. Dimenticano i giornali che quando Orlando assunse l’atteggiamento della resistenza ad oltranza, gli fu risposto che la pace si sarebbe fatta senza di lui; e che quando Orlando tardò a tornare a Parigi, gli alleati e sopratutto l’associato sollecitarono il trattato con la Germania, cancellandone l’Italia; e chiamarono gli austriaci a Saint Germain prima del tempo ragionevolmente necessario a presentare loro le condizioni definite, proprio per dimostrare che si sarebbe fatta anche la pace con l’Austria indipendentemente dall’Italia. E per soprammercato Wilson mandò i greci a Smirne, che era assegnata all’Italia dagli accordi di San Giovanni di Moriana. . ¡ferisco a Tittoni i miei colloqui di stamani. Egli ne è molto impressionato, tanto più che anche i colloqui suoi