38 Sopraluogo a Napoli [12.1.18] 12 Gennaio. Arrivato a Napoli all’alba, salgo in una carrozzella e Stobbia in un’altra. Ci diamo convegno in prefettura per le nove. Giro in carrozzella tutti i quartieri popolari. Vedo code lunghissime davanti ai fornai; mi accorgo che molti fanno coda per rivendere poi i prodotti acquistati. Alle nove sono con Stobbia in prefettura ad attendere il prefetto. Intanto faccio telefonare a tutte le autorità incaricate della distribuzione. Alle dieci sono tutti radunati. Sorpresa generale. Parlo con energia a tutti quanti e impartisco istruzioni precise. Tengo le autorità responsabili di ogni eventuale disordine, poiché a Napoli ho spedito proporzionalmente più alimenti che in ogni altra città, e lo dimostro. Ordino di arrestare chiunque si presenti due volte in un sol giorno per ritirare alimenti. Le autorità affermano che a Napoli non è possibile il tesseramento. Rispondo che Napoli è città italiana come qualunque altra, e deve fare il suo dovere. Mi promettono intensa collaborazione. Torno a Roma nel pomeriggio. 13 Gennaio. L’azione del nemico sul nostro fronte è quasi sospesa. Botte ne hanno prese abbastanza. Attolico mi ha tenuto sempre informato degli sforzi del Wheat Executive per comperare il raccolto argentino, sforzi contrastati dalla propaganda tedesca. Finalmente l’accordo fra la Repubblica Argentina e la rappresentanza alleata è firmato: la Repubblica accorda un credito di un miliardo di lire. Questo accordo faciliterà sopratutto i nostri rifornimenti che potremo fare a prezzi migliori di quelli che paghiamo alFAmerica del Nord e specialmente al Canadà. L’America del Nord manca anch’essa di grano, tanto che gli Stati Uniti pensano a severe restrizioni nel consumo. Orlando ritiene di non poter andare in gennaio a Mila-