354 Regime dei fiumi intemazionali [17.in.19] Alle ore 15 riprende la conferenza agricola, dopo la quale mi reco a presiedere la commissione porti, che sente l’esposizione di una delegazione svizzera circa il regime di navigazione del Reno. Gli svizzeri vogliono sopratutto impedire gli sbarramenti del Reno che i tedeschi hanno progettati presso Basilea e Strasburgo, allo scopo di ricavare 300.000 cavalli di forza, sostenendo che s’impedirebbe la navigazione e lo sviluppo del porto di Basilea, a meno di costruire chiuse imponenti, che costerebbero 250 milioni di franchi svizzeri. Essi propongono eventualmente lo sfruttamento delle cadute del Reno a monte di Basilea, con una possibilità di ricavarne 450.000 cavalli, e la regolazione del lago di Costanza. Ringrazio gli svizzeri e li assicuro che la commissione farà gran conto delle loro osservazioni. Poi si apre una viva discussione sull’utilizzazione delle energie idrauliche che nel trattato di pace saranno riservate alla Francia. Ma si concedono gli stessi diritti alla Svizzera lungo la sua frontiera fluviale. Il Belgio domanda l’internazionalizzazione degli affluenti del Reno (Neckar, Meno, Lahn, Ruhr); ma la domanda è lasciata cadere. Infine tutte le clausole del trattato circa il Reno sono approvate con nuove dizioni. — Si riprende la discussione per le clausole ferroviarie e si regola la situazione della linea del Gottardo; si parla dell’adozione dei freni continui, e dei trasporti misti per ferrovia e vie d’acqua. Oggi il Consiglio dei Dieci ha riveduto le condizioni di pace militari, navali ed aeree. Si è poi occupato del conflitto polacco-ucraino, decidendo di imporre un armistizio. L’Assemblea Nazionale austriaca ha eletto un nuovo governo, presieduto dal Cancelliere Renner. Questi ha subito pronunciato un discorso in favore dell’unione con la Germania. Il Governo serbo non ha accettato le credenziali del nuovo ministro italiano perché accreditato presso il Re dei Serbi e non dei Serbi-Croati-Sloveni.