524 II ritorno è deciso [5-v.i9[ I tre ministri degli esteri si sono tutti mostrati molto soddisfatti della comunicazione del telegramma di Son-nino. Pichon si è precipitato in automobile dal Quai d’Orsay al palazzo Bischoffen, ove si tiene il Consiglio Supremo, per avvertirne i tre capi. Io telefono a Clémentel che ne è felice e s’incarica di comunicare la notizia nelle alte sfere. Cerco Loucheur per telefono, ma non lo trovo. Tempesto tutto il giorno con telefono e messaggi. È irreperibile. Prego gli ambasciatori di recarsi nuovamente dai diversi ministri degli esteri, onde diano assicurazione che tutti gli articoli siano rimessi in pristino, e che ci si notifichino i cambiamenti di articoli di qualsiasi natura avvenuti durante la nostra assenza. Ho saputo che il preambolo del trattato è stato mutato. L’Italia non figura più tra le Potenze principali, ma tra le Potenze minori. Gli ambasciatori tornano a riferire che non c’è nulla da mutare nella parte politica e territoriale del trattato; che per la parte economica è incaricato Loucheur, e che io m’intenda direttamente con lui. Circa il preambolo, non si può più far nulla. Questa parte del trattato è già stampata in forma definitiva; non si può più alterare. Le Potenze principali restano gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e il Giappone. L’Italia figura tra le Potenze minori, dette « a interessi limitati ». Questo trattamento è intollerabile, e prego nuovamente il conte Bonin di recarsi da Pichon. Ma a sera tardi torna desolato: non ha potuto nulla ottenere. Mi telefonano invitandomi a prender parte domattina alla prima riunione per preparare il trattato coll’Austria. Attolico ha presenziato a un’altra seduta del Supremo Consiglio economico. Dopo aver preso diversi provvedimenti per l’esecuzione di deliberati precedenti, il Consiglio ha esaminato le misure di blocco e di pressione economica da adottarsi pel caso che la Germania rifiutasse di firmare la pace. Anche i belgi sono stati accontentati nella grossa que-