rebbe inabile al refpiro: in proposto diche mi fouiene auer letto, che per renderla tale in alcuni monti deccef-fìua altezza coloro che vi fi portano, hanno bifogno di fponghe bagnate nell’aceto , ò altro iitnil liquore applicato lotto le narici. Nè l’aria molto iottile è Tempre la migliore d; tutte per mantenerci fani ; anzi molte volte fi proibiice à quelli, che fon (oggettialle flulfioni, alle Gotte, alle Ftifi, alle febbri Etiche, e quelli ancora che fono grauementcferiti nel capo . Perche mò nell’aria,che da noi s’attrae col refpiro, iia neceiTario l’vmido accennato , non è fi facile il dirlo . Pare che ne luoghi d’aria calda, o pur falia come quella di Venezia , poiTa diri!, che gioui à temperare in qualche parte il detto calore, e à moderare le acredini , ò mordacità faline. Ma quello bifogno è particolare de luoghi accennati, non commune à tutti , onde fori! vi fi nalconde fotto qualche altro miftero. Ecerto (ìn’ora eiTer occulta la prima origine della Linfa , al che riflettendo io più volte fon andato trà me fancafticando, fi come ne Polmoni dall’aria fi fepara il fai vitale pili volte mentouato , cefi dall' ideila ne medefìmi poteiTe mai fepararfi la Linfa più rozza: ne mancano i motiui da fofpettarlo . Vediamo tutto dì l’aria, che alquanto fia vmida, cangiarli facilmente in acqua, tutta volta ch’abbia l’incontro d’alcun corpo denfo, ò rejpettiuamentefreddo, à cui inerendo, poiìa reftrin-gerft, edinfefteiTa raccoglierli. Così nella feconda regione dell’aria conuerteiì in pioggie, anzi lenza quelle alle volte inumidiice le pietre, le leale, eie mura più efpofle delle cale ; e nelle dillillazioni Chimichediuie-ne acqua efiettiua , come pure nelle cauirà della terra dà principio ad innumerabili fonti .¡.Perche dunque non può far l'iltelTo nelle vefìghette de Polmoni (coperte dal fa-molo Malpighi ? Non mancano in quelle parti qua/intà di vafi Linfatici j con cui agiatamente polla far/i la di- Ìlri~