TTORE
\Ell’intendere taffante di quefta Operetta , parmi di 'vederti, ò corte fe Lettore , inarcare le ciglia, contorcere In bocca, e dimena, re ileapo , no» meno per ammirazione , che per fprezjo.
   Forfè confiderà, che contro <vna gran furia di Penti originati dall'opinione di tanti 'vomini dotti , io abbia tentato d'entrare 3 e perfuada altri a feguirmi , dentro 'vn porto, chefìt femfre [limato fallito di Savita.
   Ti prego afofpender e L'ammirazione, ne tacciarmi di temerario , prima d’attere letto quello ch'è [critto , e confide. rato il fondamento con cui l'hò fcrittoj e racrordati quello di. ce il moralet Veniet tempus, quo irta qua: nunc latenc , in luccm dies exerahat, & longioris a?ui diligemia . Rintracciato non avrebbe il Colombo le Indie Occidentali , fe ejferuato non aueffe 'volare •vccelli tverfo ponente , emendo gli Jiati quefti motiuo per fupporre douerfi ritrouare k quella parte terra abitabile, e tanto fUi perche v'era vn mondo quanto più va/io altrettanto predofo.
   lo	non mi farei cimentato, fe ojferuato non auefsi per lungo tempo quelle 'verità, che le ragioni, autorità, ed ef-perienze confermano } come leggerai) onde fon certo ch'am-
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Tslat. qu<ef. I. 7- ‘‘■«J»