nel ioggiorno che fece di molti mefi in quella Dominante , flantcche dhienuta molto più viuida di colore, meglio nutrita, e con infolita allegria di fpirito , fperimentò in. auantaggio,]di quanto godeua neU’aria natiua ; ma molto più di queU’haueÌTe conofciuto reilarconfolatoil di lei in-diuiduo in altre Città , nelle quali fermato sera più lungo tempo, per occàfione di ftudj. Col viuere regolatamente , nell'aria di perfetta conditione, s’aumenta la carne, viuac e lo fpirito > e ben colorita s’oiTerua la faccia : all’incontro con facilità fi ta conofcere l’aria di mala_> condizione, rendendo torpidi gli fpiriti, tumide le carni, e giallailro il colore del corpo. Con due ragioni leuar mi potrei dal grand’impegno ", che fon tenuto dalle mie obbìigationi , ma perche (limo minorerrore il malamente feruirla colefler diffufo, chc riilretto, acciò non argomenti renitenza, le prego voler' impartire l’honore del di lei compatimento alla mia prontezza, con la quale m’accingo in eseguire li di lei cenni. Le due ragioni, perle quali reftar potria fodisfatto l'amico fono. Prima confiderar il tempo, da che fondata ne fù Venezia. Secondo quello che da lei è (lato addotto, ch’eiTendo io Medico, continuando in quella il ioggiorno, mediante l’aiuto Diurno ci viua fano. Quanto alla prima eiTendopiùdi 1100. anni, che fu principiato ad eiTer abitato quello fito dalla più fcielta Nobiltà d’Italia, rifuggitaui , per afficurarficon nume-rofo popolo dalle frequent’ irrutioni , fatte da barbare nationi, celiatele calamità, la medefima non ritornò , come douea ; nella terra ferma à proprj poderi, lènza principiare da fondamenti vna nuoua Città, quando il fito era mal fano. Mancaua à quello vna delle molte conditioni, necefTarie per ben fondare vna Città , ricer-candofi aria buona, acciòfiaabitabile. Sarà flatocerta- men-