rati di profondo Capere in Venezia. Siconferua in que-ita Donriinante l’Eloqucnza Romana, parlandoli con T iiteiTa energia , ed ordine , che fi pracicaua in quella gran Repubblica, non tanto dalla Nobiltà in Senato, quanto nel Foro da medefimi contro rei , eiTendo permeilo ad ogni Auuocato foilentare la parte dei medesimo , e cofi fi trattano le caufe ciuili con gran forza di dire. E prontiffimo il Veneto per apprendere ogni iorte di virtù, in ogni arte acuto, òperinuentare, o imitare!’ inuentato. Reità impreifo nell’animo degli eiteri, ò la brama dì foggiornarci, òil defiderio di ritornarci. Queiti effetti rutti attribuire non fi poflono ad altra cagione che all3 aria , rimoitrando la conuenienza che ha col noitro fpirito, ricreandolo, e viuifìcandolo ; farà percò fen-fato fondamento ritrouarfi vn agente nella medefìma , che coopera per il viuere ancora lungo tempo . Dipende la conferuazione dell’inditiiduo dallo fpirito viuace, e pronto -y che fe farà queiìi inerco, ò ri-trouaraifi del medefimo deiticura la na* tura, confondendofi fenza dubbio il tutto, per neceffità fi diitrugge il comporto. DalSancorio doueuanfi ofleruare quefte nobili iiì-meeuiden-