8i ziotie, cd io mcdcfimo la farei, fe mi ritrouafi inftato d’auerne biiogno , dico perciò douerfi fare . Noti fi pratica forfein Terra Ferma > doue qualcheduno s’infermò «n aria anche perfetta di qualche mal particolare , per il quale fi ricerchi quefta diligenza ? ma che ? non ricuperano moltiifimi , anzi in gran numero la fanità ienza partirli di Venezia ? ma quello e più confiderabi-Jc, fi fanno portar in quefta Dominante infermi quelli, che andoronoà godere la buon’aria di Terra Ferma,il che non dourebbero fare, per non abbandonar vn’aria di buona condizione, per douer poi iipirare quefta fti-mata d!inferior condizione, Se per riauerfi in perfetta laluteèneceifaria la mutazione, tanto più fi deue cercare la più perfetta quando 1’ vrgenzaè maggiore à cagione di male,che mette in contingenza la vita . Non vale il dire, farfi tale rilToluzione per venire nell’aria natiua • Rifpondo fe dunque quefta è buona quando la natura è aggrauata fommamente, tanto più farà buona in iftato di conualefcenza, come l'efperienza ciò moftra. Per certa forte d'infìrmità è ottima la mutazione, come già hò moftrato. Mà facciamo la douuta rifleifione al precetto d’Hippo-cratcTerram mutare in longis morbts comodum eft, il che riufeirà molto à propofìto in ordine à quello hò fcricto fo-pra . Certo è,che non aura dato vn tanto auuertimento fe non per auer oileruato ciò nella di lui laluberrima Ifola di Coo,auendo fatto tutte le altre oiTeruazioni nella medefi-ma . Per necefìità confeiTar dunque conuiene, ch’auendo conofciutoqucfto grande oiTeruatorc della natura, non riufeire pienamente profìtteuoli le di lui diligenze ne mali cronici, temendo forfe non coadiuuarc l'aria naturale li rimedi, ftimò proprio introdurne altra falubre, non famigliare di diuerfo clima, acciò eccittafle nuoua, e valida fermentazione in tutti gli fughi del medefimo corpo,