me degenerando dall'ottima condicionenafee grano dipelfima natura • Non accadono quelli mali effetti per tempi afciuccij faluo nelle Valli, e paludi doue iì corrompe l’acqua dolce (lagnante J de quali (iti chi può ne dia abfente » ilanceche chi vi il ferma, s'inferma. CAPO II. Come venghi difyojfa la majfa del fangue al putrefar fi per la fuperflaita dell'acque, quali cadendo dalle asiMiinl* «ff 747‘htl/lff/) //I 7*PTY/t - muole inzaffano la Terra. t fi putrefano, JOila nel fopracennaco miferabile imbarazzo la ccrra dall’vmido fuperfluo, diuenuca vi-feida, vfcirs non poflono pure efalacioni, pattando quelle per la putredine, tuttoché ________ilano nitrofe, nè fotcopoftealla corrucione. Rcftando alceracedal proprio ilaco nacurale fono crafle, e di più vengono accompagnate da gran copia di pacride. Da quelle non vien permeilo, che le nitrofe introduchi-no la folica benigna fcrmencacione depuraciua del fan-gue, e non eiTendo atte à volatilizzarlo, per cflere craiTe, lo confpurcano bensì, e come mimiche del cuore, le apportano moleftia, llante li fentimcnci delDurecco. Duo ln,^ funt tantum confòcialia cordi aer & [anguis purus. Dalla ra- *m* gione viene perfuafa quella vcricà, mencre elcuandofi da^\o; vncal viicidume euaporacioni , riufeiranno cereamente' iìmili alla minera, dalla quale partirono. Effondo dunque di natura differente dall'acido nitro-fo, che promouela fermentazione con la propria delicata, e benigna acida volatilità, rendendolo puro , viui-do, e fìuifìbile, all’ incontro confuie quelle con la mafia delfangue , introdure non poflono, che lentezza ne fali