lontarijdi que‘ Cittadini vi poiTonopiù gagliardamente contribuire . Le graui, e continue applicazioni à negozij fi politici, come priuati, in cuieffi totalmente s'immergono, vi fanno vn confummo grande di fpiriti, opprimendo anchequelli» chereitano, onde il fangueneceiTaria-mente diuenta più acido. Aggiungefia quellola voracità di molti, chein luoghi d’aria marina è facile,eccitane do quefta, come oiTeruò l’Elmonzio,mirabilmente I*appe-tito, onde vi il moltiplicano vmori crudi, groifi , e fla-tuofi. LVfo pure tanto famigliare de vini generofiifimi, che di Leuantefogliono condurfi, vi fa bene la fua parte, fermentando con troppa violenza il fangue, e rendendo- lo più adufto, e più pouero di fpiriti ; anzi indebolendo il fermento dello ftomaco, che fuoi eitere la parte più tra-uagliata negl’Ippocondriaci. Oltre di ciò, diipone potentemente ai medeiìmi il troppo iìudio di quelle funzioni, che mirandola conferuazione dellafpecie, fe non s’ ha ben l'occhio,dirtruggono gl’indiuidui j errore, che non ha dubbio rraer feco vn difpendio grande di principij più attiui del fangue noilro, lafciando in eiTo le parti più groile, e più inutili, e con quefte il predominio aU’aci-do, che in noi ritrouafi. A quelli dunque,non all'aria di Venezia,deuono attribuirai li mali Ippocondriaci, quando in quella Città, fe ne vedono tanti, quanti volle il Santorio, mentre per altro non mancano indizij ben grandi per dichiararla innocente. Mà migliori, e più ftringenti fenza dubbio fono le proue, che ci fornminiilrano le parti coilituifce di queU l’aria . Dico parti mie’corpi, ò foftanze, checonfule tràfe, e con quellafi trouano, e che commodamente al numero di quattro poiTon ridurfi alla ioitanza elementare dell aria medefima, alle particelle di fai commune, ò marino, checopioiein eiTa s’imbeuono, a i vapori acquei, che con l’iiteiles’innalzano, e per vltimoall’efa- T la-