Documenti (n. 5) 749 vinsero la guerra non può sopravvivere nella pace: e tutti domanderanno come, stando cosi le cose, possa essere sicuramente lasciata in loro balia la preservazione della pace. Per queste ragioni, se non per altre, noi preghiamo i nostri colleghi italiani di riprendere in esame la loro politica. Noi non dubitiamo che essa sia stata ispirata da un alto senso di patriottismo. Ma noi non possiamo credere né che corrisponda ai veri interessi dell’Italia né che sia degna della grande parte che l’Italia è chiamata ad avere nei consigli delle Nazioni. G. Clemenceau - D. Lloyd George DOCUMENTO N. 5 Informazioni da Parigi a Roma (Telegramma collettivo al ministro Sonnino) Da Parigi, 27 Aprile igig. Comunicato del ministro interno americano Lane circa il quale Bonin Longare ha telegrafato stamane viene dichiarato stasera da Crillon nei giornali non avere carattere ufficiale. Secondo testo dei giornali della sera, detto comunicato attribuirebbe anche a Lloyd George opposizione attribuzione Fiume. Nostro ufficio informazioni comunica quanto segue: Tardieu ebbe a dire oggi: Wilson ha dichiarato che non cederà a nessun costo. Il suo punto di vista non è suscettibile di interpretazione differente. Il Presidente ebbe a fare questa affermazione in risposta a domanda conciliativa di Tardieu. I diplomatici serbi residenti a Parigi, malgrado le chiare affermazioni di Wilson, non si illudono di poter annettere Fiume alla Croazia. Venerdì 29 è stato spedito a Belgrado un telegramma urgente in cifra alla direzione del ministero affari esteri. In questo telegramma si davano ordini perché Governo, Parlamento, enti pubblici, stampa, comincino una campagna molto attiva per l’internazionalizzazione di Fiume che si vorrebbe fosse città libera, nella speranza di ottenere cosi una conciliazione con l’Italia. Questa tendenza risulta pure da un telegramma nel quale era riassunto un arti-