riicc minor copiad! quella materia, di cui creai! la Linfa. Aggiungali á quello,che i mali che offendono il reSpiro, come Sono le Idropifie,gli Empiemi,gli affetti Aimatici, e (Simili, fi giudicano alle volte per le vie iiteiTe, per cui è Solita la natura deporre la Sua Linfa inutile, cioè per orina. Ma fia quello vn meroSoipetto, che forfi col tempo farà meglio dilucidato da qualche Argo anatomico delnoftro iecolo. Come egli non è lenza alcuna apparenza di ragioni , coi! auuerandofi, darebbe gran peioalla noilra opinione, che l’aria Veneta, ancorché libera non fia affatto da vapori, che gli lomminiitrano le acque di quelle Paludi, dourebbe pure riputarli lana, mentre può lug-gerir larga materia per produrli in noi vn liquore coli necesario. Rellano in fine da efaminarli l’eSalazioni, che nell’ aria di Venezia, può in certo modo dubitarli iicn molte, ed alla Salute noilra pregiudiciali. Alefiandro MaiTaria nel iuo primo libro de Pefle verfo il fine, Senza ripugnanza alcuna leammeffe;anzi confeifolle ingenuamentecat-tiue, forfi per l’ingrato odore con cui di volta in voltai* odoralo noilro ferifeono. Ciò tutrauia non olíante, inoltrò egli di (limarle poco, e al dii petto d’elle, dichiarò, come pi ù a baffo vedremo, quel l'aria laniifima ; e non al-Jegandoegli di quello ragione alcuna, conuien dire,che aueffe al fauor iuo la migliore di tutte, quale refperien-za,comequegli, chevn gran tempol’auea praticata.E veramente gli odori ingrati alla Salute non Sono Sempre no-ciui,comeaH’incontronon ièmprcfon ianii piuSoaui,e più grati, E prima è cerro, che gli odori cattiuialcuna volta refuScitano quali da morte a vitale donne dagl’ Itterici accidenti Sopreie. Di più l’ingrato odore , che fi luol fentire apprciío i luoghi,doue acconciano ìe pelli degli animali vccifi dà aiuto grande, e preferuali dai ma- li contaggiofi, e pellilenti ; e mi Souiene d’auer vdito V più