8j po, già purgato. Eflendo flato oiTeruato da quelli, riila-bilirfi nella primiera fanicà gl’infermi , per vna tale mutazione formò poicia il precetto. SeHippocrate (tima necesario pailino li propri infermi dall' aria naturale if, quiiìtiilìma ad’alcra, e non prende il motiuo daH*aria , che fía cattiua, praticandoli vna tale deliberazione in Venezia, fi dourà argomentare eiTere la di lei aria di mala condizione ? Se in ogni aria quantunque perfetta s’efe-quifce quello precetto , e non fe ne caua la confequen* za eíTere di mala natura, folo di quella Dominante dourà ioggiacer à quello rimprouero ? Cadauno può con fiderare, quanto vano» fuori di proposto, efalfofiavn tale fuppoito. Ancorché in molte parti di Lombardia grande ila (lata la copia degli ammalati l’anno 1692,. lodato il Sig. Iddio fiamo itati fani in Venezia, ed eienti da mali fono ritornati dalla Villa in gran parte quelli, che fi portoro-noà goderla, non ottante copiofe fíeno ilare lepiosgie. Riceuei auuiio,efIeri7 rimetti nelJ’Autunno gli ammalati in quefte parti, eflendone flato la cagione di quefto buon effetto, l’eilcrii non tanto rimeiio il caldo, e celiato li venti iìroccali, quanto l’auere ipirato di quando in quando li venti fettentrionali, quali impedifeono l’auan-zarii Ja putredine in terra, che dal caldo viene eccittata, attefoche Ex calido & húmido fit putredo conforme il fen-timento di tutti li Filofofi. Lafcio chela di lei virtù con-fideri le ragioni, accompagnate dall'autorità, ed eipe-rienza, che fon certo, non mi negara, reftare prouata quella ieconda Propofizione. L z CAPO