itaque fi fortìus editnus, tnimfquè deìjcimus , fequìtur ne-cejftriò plus infenfibihter diflari a corpore, quia flulìuatìo ac-rem nobìs continuò renouat, a quo fermentatìoni fanguinis calcar ad di tur, quo dìjponitur idem ad totalem fui per [pira-tionem. Queft’ è vn altra autorità, che parla didincamen-te d'effetti fingolarifimi, prouenienci dal vapore, eh cfa-ia dall acqua lalia, e fono tali perla fenfata efperienza. Confermaxiioltopiùqueft’autoricà, di quello da me è (lato accennaco, attefoche gode il nodro corpo vn benefizio canto coniìderabile di edere tranfpirabile più nell’aria deli’acqua (alfa, che in Terra Ferma, onde eh e negozio ancor di gran rilevanza , il conoicere e pracicare vn tanto mezzo per la falute neceffario. Se fi confiderà poi quel a quo fermentatìoni Sanguinis calcar additur&c. e faper vogliamo, che cofa intenda 1’-Etmuler per quefto (prone, refprimedicendo Vti ergo in Cbylificatione regnat in primis fermentum acidum volati- mcd.c.% le y ita in [anguificatione dominali tur falfum volatile &c. Tbef.t. edendo lo dedò che dire, vnirfi l'acido volatile del mare à (pi rici volacili lifiuiali del noftro corpo, dalla cui vnio-ne rifulcandone vn falfo volatile, ne feguono poi da quefto tanti bellieriguardeuoli effetti, per conièruare la fa-nicà, quale è permanente, e concinuata , per produrti in vna talaria, vigarofi e puri in copia gli fpiriti. Ma che dir (i deue della ferma opinione d’alcuni coagular gli acidi, e d’altri che da quelli redi prima difciolto il comporto, doppo di che ne fegua poi la dilazione delle parti craiTe ? Daquefta varietà d'opinioni ,ne nafee manifeda contradizione, mentre chi coagula non diiTolue , e chi diilolue non coagula . Per quell’ hò imparato dal di lei digniilimo, c vircuofiflimo Zio , fù Sig. Giofeppe, ( vnico mio Precettore , che fra li tanti Scolari da lui farti, riufcico ne fon io il più debole; nonedendomi approfittato della buona fortuna , d' arrichirmi di virtù , F delle