96 è cofa chiara cfserfi fatto vedere più tardi l’Epidemia in quefta Dominante di quello abbia inuafo la Terra Ferma, nella quale principiarono le malattied’Aprile in diuerfe Città , tuttoché fituata in aria falubre . Perche con numero ftraordinario io non mi ritroua-ua di vifite, corrifpondenti alla fama , che correua ■> altri Medici miei confidenti non erano con impegni copiofi, non oííeruandofi lafpedizione di quantità di Ricette nelle Spedane, ne ftendendofi per la Città frequenti Communioni, diuerfiffima era la pofitura di tutte quelle cofe , da quello fi ritrouafsc in Terra Ferma . Efaminato poi lo drepito , che veniua fatto dal volgo, ( folito ad ingrandirei fatti ) rutti concludeuano, piena ritrouarfi la Contrada di Cartello d’infermi, come hò detto. Premurofo di rileuare la verità, rertai informato dal Reuerendiflìmo Signor D.Giacomo Zoppelli, riguardeuole, virtuoio, e digniilìmo Archidiácono di Venezia nella Patriarcale di San Pietro, Parochiale di Cartello , numerofa di dodeci , e più milla anime , ritrouarfi ducento infermi in detta Contrada . Non intendo doiíendere la fincerità di quefto digniilìmo Reli-giofo, mentre aggiugnere ne voglio altri cento, fi che fodero trecento. Confiderandofi poi edere popolata quefta Dominante di ducento e più milla anime, ed effendo li due terzi cento c trenta milla , era necefsariovn tal numero d’infermi per corriipondere allo flato infelice di Terra Ferma, come di (opra hò motiuatol’ eflere ftata opinione vniuerfa-le, che due terzi de corpi colà fi fieno infermati. Tanto più ci doueua poi edere tal numero, quantoche fondata il ricroua in mezzodella Laguna, d'aria di mala condizione fecondo il falfo fuppofto ¿ onde gran fortuna farà ftata, quando la fola metà villuta farà illel’a da male. Ma perche nè due terzi, che iono cento trenta milla, nè la me* tà, /