458 Dissertazione DISSERTAZIONE QUA RAN TESIM APRIMA. De l Nomi e Sopranomi de gli antichi . Ndiamo ora a vedere, come fi regolaffeto i noitri Maggiori nell’ ufo Ae'Nomi, fjer farci ilrada a trattar poi de Cognomi nella Dif-fercazione feguente. E primieramente, prima che i Goti e Longobardi occupaflero l’Italia , continuarono in effa i nomi di origine Romana e Greca; e da’Criftiani più fovente erano rinovati quelli de’Santi Martiri, ed altri perfonaggi di celebre virtù nella Religione di Criflo. Non ballava allora»a i.Nobili il Nome o Cognome, ma ne aggiugnevano altri, per qualche eredità o parentela venuta ad eili. Così Pontius Mero-pius Paulinus era chiamato il Santo Vefcovo di Nola, notp ancora per li fuoi Libri. Secondo l’ufo di que’tempi l’ultimo Nome o Cognome e-ra quello, che foleva dillinguere le perfone nel civile commercio; e 'perciò li diceva Paolino Vefcovo. Nel medetìmo Secolo fiorì Turcius Rufus Apronianus Ajlerius, anch’egli Confole, di cui fi vede un Chirografo neH’antichiilimo Codice Mediceo di Vergilio. Nel feguente Secolo ci fi prefentano ,Magnus Aurelius Caffiodorus, o pure Cajjìoòorìus, come pretende il Chiarilìimo Marchet’e Maffei, e Flavius Anicius Manlius Torquatus Severinus Boetius, corteggiato da tanti Nomi, e mentovato per lo più col folo di Boezio. Ma da che piombarono in Italia come tanti lciami di mofche e velpe le Nazioni Settentrionali, fi fminuì, anzi venne meno tanra comitiva di Nomi; e le fteiTe orecchie Romane cominciarono ad avvezzarli alla femplicità, e a contentarli di un Nome folo. Quello era per lo più rozzo ed afpro, perchè derivato dall’antica Lingua Germanica, e poi Latinizzato, come Liutpraò, Auduald, Rothar, Potelfrit,- Rixolf, Radpert, Agìluf, ed altri limili. Nè più fuavi furono i Nomi provenienti da i Franchi, perchè anch’efli di Nazione Germanica. Ora in que’Secoli, ne’quali viveano mifchiati gl’italiani nativi con que’ Popoli barbari , fi conservarono bensì prefio qualche Popolo i Nomi de’Romani, e de i vecchi Santi, o per. motivo di Divozione , o perchè nati da gli antichi Italiani, abborrivano i Nomi barbarici , gelofi di confervare quei della propria Nazione . Ciò fpezialmen-te fi praticò in Venezia, Ravenna e fuo Efarcato, e durò Tempre in Roma, perchè Città, che lì* confervò illela dall’unghie de’ Longobardi. Ma nel Regno d’effi Longobardi, che fi (tendeva per la maggior pf^te d’Italia, di lunga mano più furono i Nomi prefi da quella Nazione , che i venuti dal Lazio. E quello fi vede praticato dai Monaci lleffi, perchè abbondando i Matrimonj fra gli antichi e nuovi abitatori , facilmente paffa-