342. Dissertazione della Noce nulla ha di queile Bolle, d'oro. Io per me fra tanti Diplomi da me veduti ninno ne ho trovato con sì preziofe Bolle, forfè perchè l'eco portano una fiera tentazione. Ma dopo il Mille cominciarono ad efTere più frequenti gli aurei Sigilli di efli Auguili : il che non è mancato anche in quefli ultimi Secoli , ne’ quali la maggior parte è di cera, ma d’oro anche talvolta. Adunque allorché fi tratta di Sigilli di piombo, lempre mi rifovviene di quanto lafciò fcritto Ugo Abbate Farfenfe nell’ Opufc. de Deflruclione Monaflerii fui , compollo circa 1’ Anno 998. e da me dato alla luce qui fotto nella DifTert. LXXII. cioè racconta egli , quante calamità in quel Secolo X. piombarono fopra jl Moniilero di Farfa, fra 1’altre cofe parlando de i Monaci, che s’ erano immerfi in ogni vizio. Cofloro furabantur denique qucecumque dirìgere poterant de Mo nafte rio . Sigilla Aurea de Preceptis tollthant, ac po-nebatit Plumbea ; QUJE MODO APPARENT. Ora chi può di grazia afficurarci, che anche in altri Diplomi in vece de’ tolci Sigilli d’ Oro , non ve ne fieno flati rimeffi di Piombo ì Ma nulla voglio diffi-mulare . Il Margarino nel Tomo II. del Bollario Cafinenfe Conflit. 78. riferifce un Diploma di Arrigo fra gl’Imperadori Primo, conceduto all’ infigne Moniilero di San Salvatore di Pavia. Anch’io vidi efTo Privilegio in quell’ Archivio, e 'nel fondo della pergamena pendeva la Bolla di piombo, di cui ho dato alla luce la figura. Della fua fincerità io non dubito . Solamente farebbe da confrontarlo con altri limili di lui Sigilli, fe fi trovaiTero. In oltre i Principi Longobardi e Normanni, che dominarono in Bene-vento , Salerno , Capoa, ed altre Città del Pregno ora di Napoli, talora ufarono Sigilli di cera, e talvolta di piombo. Così i Dogi di Venezia fin da gli antichi Secoli coflumarono di confermare le lor Carte col Sigillo di piombo. Marino Sanuto iuniore nella Cronica Veneta da me pubblicata nel Tomo XXIII. Rer. Ital. in parlando di Sebafliano Ziano Doge fcrive, che Manuele Imperador de' Greci privò il Doge Veneto del Privilegio di bollare col piombo , prerogativa a lui conceduta da gli altri Im-peradori. Anzi ad imitazione de’Veneti , quafichè quello folle un Privilegio di gran rilievo , la Repubblica di Lucca impetrò dal Romano Pontefice la facoltà d’ufare un pari Sigillo. Odafi Tolomeo da Lucca ne gli Annali brevi all’Anno 1064. che così parla: Eolem Anno Alexander II. Papa Civitatem Lucenjem nobilitat. Nam primo tribuit ei Bul-lam Plumbeam prò Sigillo Communitatis, ut habet Dux Venetorum , &c. Non mi ha mai potuto portare la mia fortuna ai celebratiffimo Moniilero di Monte Cafino, dove avrei defiderato di vedere quel doviziofo Archivio , e confiderare non pochi Sigilli tuttavia efillenti ne gli antichi Diplomi. Ciò non oflante ho potuto prefentare a’Lettori alquanti di que’ Sigilli, e de’Monogrammi adoperati da que’Principi, e da i Be ed