Quarantesima. 437 fli Rigum Francia vixit. Aggiugne il Du-Cange, che di queflo parere fu anche Stefano Pafchafio Lib. VII. Cap. 2. Difquifit. Frane, il quale pubblicò alquanti leggiadri verfi di eifo Leone. Fu parimente approvata tal opinione dal P. Papebrochio adì 1. di Giugno ’nella Vita de’Santi Graziano e Felino, più moderatamente nondimeno, perchè (blamente giudicò condotti da eifo Leone quelli verfi ad fummam perfectioncm . E veramente io truovo nel Tomo V. Script. Frane, del Du-Chefne pag. 323. che Egidio Parigino fra i Poeti vivuti al fuo tempo, cioè dal 1x91. fino al 1198. annovera Nec minus in facris melico fermane Leotiem Ludentem hifloriis. Egli è il Poeta ftefìb fecondo tutte le apparenze , di cui parlano il Du-Cange, e il Papebrochio, benché divedi li reputi il Leyiero iìifì. Pósi, meda avi num. 79, e 95. Peto il P. Berettì Benedettino nella Tavola Chorografica, che pubblicai nel Tomo X. Rer. Italie, al num. 62. pens ò, Leoninos Verfus vix pojì Normannorutn aàventum in haliam componi eoe-piffe , cioè nel Secolo XI. E per quello sì egli, che-il P. Papebrochio, r Èccardo, ed altri fi figurarono, che alcune Ifcrizioni, credute de gli antichi tempi , foifero (late compofle folamente dopo il Mille a cagione de’verfi Leonini. Qual fia il mio parere, eccolo. Primieramente metto per cofa certa, che i verfi chiamati Leonini un tempo fi, ed ora fon detti Rimati, non debbono la loro origine ed invenzione a quel Leone Poeta Parigino , e Monaco Benedettino del Moniftero di San Vittore, che fiorì circa l’Anno 1190. come penfarono il Du-Cange , Jacopo Perizonio, ed altri. Erano preceduti molto prima Poeti , che tanto in Ritmi, che in Metri aveano ufate le Rime. Può effere , eh’egli perfezionaife quell’ Arte ; ma nè pur quello è fuor di dubbio. Potè , dico , effere , che quello Poeta teiTeffe un lungo ed elegante Poema , in cui xonfervaife la confonanza di due o tre fillabe nel fine de’verfi : il che niuno de’fuoi PredecefTbri avefTe efattamente olTervato. Imperocché la maggior parte de’vecchi Poeti faceano confiflere la Rima nella fola fillaba "finale de’ verfi Ritmici e Metrici. Altri non pochi ancora l’adoperavano non gj-à nel fine di due verfi, ma in maniera che la metà d’un folo verfo corrifpon-deffe nel fuono al fine. Tutto ciò verrà da me confermato con efempj. Sul fine del Secolo Seflo dell5 Epoca noflra fiorì San Colombano , celebre fondatore del Moniftero di Bobbio, fenza effere Benedettino. Fra le lue Opere fi legge un Ritmo de vantate vi tee , dove fi truova buona parte de’verfi con Rima. Nedo queflifoli. Dijferentibus vitam mors incerta furripit, Ornnes fuperbos , vagos moeror mortis corripit &c. Plerique perpejji fune poenarum incendia Voluntatis lubrica nolentes di fpendìi &c. Dijf. Ital. Tom. LI. E e 3 Lafcio