Dissertazione vigimi Imperìalìum. Adunque la Corregiola, e la Polverella doveano eflere due differenti Giuochi, che da 1 furbi erano propoili all’incauta Plebe , per ismugnsre con facilità da gli fconlìgliati, che ofavana di giocare , il danaro. In Tofcana Correggiuolo altro non è , che il Crogiuolo , o 'Croàuolo , e v’ ha de’ Ciurmadori, che con tre buffolotti fingendo di n’fcondere lotto 1’ un di effi un bottone , tirano alla trappola i goffi Villani. Mi preffo i Lombardi Corregiola è un diminutivo di Correggia. Un proverbio recato da Orlando Pefcetti dice: Fa>e alla fcorregg’.uola ; o di ella ¿dentro , o di ella.'è fuora . E qui mi fovviene ciò, che leffi in Quintiliano Lib. X. Capir. 7. Infìit. Orat. Quo conjlant miracula illa in Scxnis Pilarìorum & V'entilatorum , ut ea , quee emiferint, ultro venire in manuir credas, & qua jubentur, decurrere . Quefto era far Giuochi di mano, come anche oggidì. Talvolta ancora fi veggono quefti Giocolieri menare attorno Orli ben iftruiti a qualche Giuoco, o a biliare. V’ha un bel paiìb d’Hmcmaro Arcivefcovo di Kems, il quale nel Secolo IX. fcri-vendo a’fuoi Preti un Capitolare, al Cap. 14. dice: Nec pian: un & rifui incondttoi , <$’ fabulai inanei ibi re fir re aut cantare prcefum.it . N’C turpia joca curi Urfo, aut Tornatricibui ante fe facere permutai. Le femmine Tornatrici erano le Ballerine. Somiglianti bagattelle fono accennate da Aiberico Monaco delle tre Fontane nella Cronica pubblicata dal Lrìbni-zio. Rapporta egli le Nozze di Roberto Fratello del Re di Francia all5 Anno 1237. fra l’altre cofe dicendo : Et illi, qui dicuntur Minifìelli ( eh’ ,è lo fteffo che Miniftrieri , della qual voce s’è anche parlato di fopra ) in Jpeclaculo vanitatis multa ibi jecerunt, ficut ille, qui in equo fuper chor-dam in aere equitavit ; & fìcut illi, qui duoi boves de Scarlatta veflitos equitabant, cornicantei aS fingala fercula, qua- apponebantur Regi in men-fa . Quel cavallo probabilmente era finto . Perchè coloro che a guila de gli antichi Satiri veuiti ballavano, furono appellati Satirici da alcuni. Il nome di Cerretani, fecondo l’opinione di Celio Rodigino, e di Leandro Alberti, e d’altri, ebbe origine da Cerreto, Terra del Ducato di Spoltrì , perchè di la gran copia di Ciarlatani folea ufeire. Verifimile è il lóro lentimento . Quanto al nome di Ciarlatani, fe vogliam credere al Menagi© nel Libro dell’ Orìgine della Lingua Italiana, fi formò da Circuivi in quella maniera: Ctrculm, Circu-lo, Circolonii , Circa Ione, Cir-lone y Ciarlone. Inezie fon quefte . Dà Circulare noi abbiam cavato Cerchiare, e non già Ciarlare . Da queft’ ultimo , lignificane un gran parlatore, nacque Ciarlatano. Ma onde Ciarla Ila venuto, e Ciarlare, non l’ho potuto finora feoprire;. fe non che m’è pnffato per mente, fe mai dal nome Franzefe di Carlo Magno, cioè da Charlei, folle derivato Ciarlare per Cigni tic are un racconto%eile imprefe di quel celebre Monarca. Imperocché una volta le Canzoni e i Romanzi, che fi cantavano nelle Piazze e alle tavole de’ Signori da' Ciarlatani, co 11 fi (leva oo nelle favolofe a» zio ni