j i 8 Dissertazione antichiffima voce Kaijjan , che lignifica Ligatorium . Odeiì parimente fra noi la frafe di andare in frega per denotare chi è prefo dalle fiamme della libidine . PrelTo lo lleffo Schiltero fi truova provato , che la Dea de’Goti appellata Fnga era Venere , onde nacque il Tedefco Frech, cioè Libidinofo e Frecheti, Libidine. Truovafi pure nelle Lingue Settentrionali Braiare per Gridare con grande ilrepito . Forfè il nollro Sbraire viene di là . Altre parole ci fono da me non oiTervate, e voicredendo, che fe efaminailìmo anche i Dialetti di altre Città, e maffimamente delle Lombarde, noi troveremmo varie altre voci Germaniche quivi allignate linda i vecchi Secoli. Ne’ folamente nell’efame delle voci Italiane , dovrebbe confutarli 1’ antica Lingua de’ Popoli Settentrionali, come Goti e Longobardi^ ma quella ancora de’Franchi, Nazione anch’efla Germanica, e de gli altri Germani, che dominarono una volta in Italia , e qui fi fermarono colle intere famiglie. Noi anche abbiamo vocaboli, che parimente fi ufano in Francia, e fi poffoao credere colà portati dall’antico Popolo de’Fran-chi, e paffuti pofcia in Italia; oltre ad altri, che prima i Normanni gente Settentrionale, e pofcia Carlo I. Conte di Provenza, e poi Re, poterono introdurre nel Regao di Napoli. A tale ftudio potrà anche contribuire lo ftudio della Lingua Spagnuola ed Inglefe. Come ciò, dirà taluno, non avendo avuto l’Italia commerzio con Ingleli, a riferva de’ Mercatanti, e di quella gran Compagnia d’Inglefi , che nel Secolo XIV. infettò cotanto le Città d’Italia ? Ma c’ è un’ altra ifpezione di pefcare anche in que’remoti paefi; perciocché i Goti, gente Settentrionale, lungamente dominarono in Ifpagna; e i Danefi, Saffoni, e Normanni tutti di Nazione Germanica, s’impadronirono dell'Inghilterra'. Se dunque noi troviamo voci ufate da noi anche nella Spagna ed Inghilterra, fi può credere, che tanto noi che effi le abbiamo ricevute da gli antichi Popoli del Settentrione. Ed affinchè meglio s’ intenda, qual foffe una volta la trasmigrazione e la mefcolanza de’Popoli, e per confeguente delle Lingue, s’ha da avvertire, che circa l’Anno 334. i Servi de’Sarmati, oggidì Polacchi, rivolte Tarmi contra de’-loro Signori, li coftrinfero alla fuga , come s’ha da Ammiano Marcellino Lib. 17. Gap. 13. R corfero quelli a Collantino il Grande, il quale per attellato dell’Anonimo Valefiano , pulfos libemer accepit, & amplius trecenta millia hominum mixicz atatis & fexus per Thraciam, Scythiam, Macedoniam, Iraliamque div'ifit. Ecco nuovi abitatori in Italia. Scrive il fuddetto Ammiano, che Teodofio, Padre di Teodofio I. Augullo mandò cjuoscu/mjite cepu ex Alamannis ad Italiani jujju Principia, ubi fertilibus P.i^is acceptis, jam tributarli circumcolunt Pa-dum . Col nome di Paga gli antichi dilegnarono non una Villa, ma un tratto largo di paefe , che abbracciava molte Ville. Di nuovo Collante Augullo nell’Anno 377. come abbiamo dal medefimo Storico, circa. Mutinam, Rcgiumquc.t & Parmam Italica Qppita, rura culturos exterminavit tutti