101 Dì ssertazione noi appellato Condotto. Ducaria in quello fenfo fi truova prelTo l’Ughei- li ne gli Arcivefcovi di Pifa . Neil’edizione di Gregorio Turonenfe fatta dal P. Ruinart Lib. Í. Cap. zj.de Glori’a Martyr. fi legge : Ne forte togis ( altri hanno loas ) occulrs lymphtz deducerentur in fontes . Ma ivi s’ha da leggere Dogis . Così prellò noi ed altri Popoli dura la parda Biroccio , lignificante una Carretta da due Ruote . Si può credere, che anche gli antichi ufaffero Birotium o Birotum Carpentum, che appunto fi truova nel Lib. de’ Miracoli di San Waldeberto Abbate Luxovien-fe , e ne gli Atti antichi de’Santi Nereo ed Achilleo al dì 12. di Maggio. Inoltre il Popolo di Modena ufa Arfen^are, tratto a mio credere dai Latino Recentare . Anche la Lingua Spagñuola ritiene Recentar, da noi detto Ri nfrefe are , R¡novare . Il Dialetto di Modena pronunzia Ar in vece di Re, dicendo Arjìuuire in vece di Refìituire ; Arcomandare in luogo di Raccomandare . 11 che talvolta luccede anche preiTo i Fiorentini, i quali dicono Arnione, che i Modeneii chiamano Rognone , e i Franzefi Roignon dal Latino Ren Renis . InTofcana 1’ Adverfar.us Latino è Avverfario , nel Linguaggio Modenefe Arvefario coll’E.-tacitamente pronunziato, come fa la Lingua Franzefe*. Notò già Matteo Egizzio Napoletano nella bella Spiegazione del Senatusconfulto de’ Baccanali, che i Romani o Latini in alcune voci ufarono R. in vece di D. cioè dicendo Arfuiffe per AJfujffe ; Arvèrfum per Adverfum ; Arverfarius per Adverfarius. Non è facile il decidere , lèi Modenefi da cosi remoti Secoli abbiano condotto il loro Arvefario fino a quelli tempi. Certo è bensì, adoperar efiì. quefto vocabolo per lignificare il Diavolo , chiamato nelle facre Lettere Adverfarius. Mi fervi tale oflervazionc per rifpon-dere al Cluarifs. Abbate Anton-Maria Salvini, allorché mi ricercò, onde credefi originata la Ve/fiera , voce ufata dalia plebe. Fiorentina . Altro non è ella che il Latino Adverfarius così travolto da quel Popolò . Fra Giacopone da Todi, che circa il 1298. compofe moite Rime nel Lib. III. Ode 25. dice; Il Nem ico ingannatore Avtrfiero del Signore. Forfè dal Franzefe Adverf¿re venne a diritrura Averfìero , e poi la Vergerà. In oltre 1 Modeneii dicono Adracato de’vecchi in \ece di Ad arcato ; ficco ni e ancora .F> alho , cioè Faber in Latino, e Fabbro in Italiano. Potrebbe efière,che ancor quello difcendefi'e dall’ antica Latinità. Monfig. Vignoli neU’Append. alla Difíert. de Columna Antonin. pag. 202. riferifee un’ lfcrizione polla M. Juho Attico Prafeclo Frabum , in vece di P ree feci0 Fabrum , o Fabrorum . Leggefi anche Freve in vece di Lei-re nelle Rime del fuddetto Fra Giacopone . Così in due Carte Alamanni-che preffo il Goldafto, riferite anche dal Du-Cange ; fi legge Fruni-