[i9-v.i9] Conflitto fra i Tre e Sonnino Mi racconta che Sonnino è stato chiamato alle 16 e mezza dai Tre, i quali erano stati avvertiti che Orlando, indisposto, era obbligato a letto. Da quanto mi ha detto Al-drovandi e da quanto ho potuto raccogliere in serata, mi risulta che Sonnino si è trovato in presenza, oltre che di Glemenceau, di Wilson e di Lloyd George, anche di Veni-zelos. Sonnino si è rifiutato di parlare in presenza di Veni-zelos. Questi si è ritirato, e i tre capi, che lo avevano chiamato, si sono dimostrati offesi. Sonnino ha consegnato il memorandum redatto ieri con Imperiali e Orlando, in risposta alla nota dei tre capi circa i nostri sbarchi in Asia Minore. Ne è seguita una discussione aspra ed in alcuni momenti violenta, poiché i Tre hanno accusato Sonnino di aver voluto procedere di sua testa; Sonnino ha ribattuto che gli Alleati non rispettano i trattati da essi firmati e che l’America non c’entra. Wilson gli ha intimato di ritirare le truppe dall’Anatolia. Poi hanno fatto entrare Venizelos; i Tre gli hanno chiesto informazioni e hanno steso un telegramma diretto all’ammiraglio inglese Calthorpe, comandante le forze a Smirne. Sonnino ha chiesto se le cose rimanevano immutate, senza il ritiro delle truppe italiane. I Tre hanno risposto che, non ritirando le truppe, il Governo italiano si assumeva la piena responsabilità dei futuri avvenimenti. Lloyd George, che è il più zelante partigiano dei greci, ha rincarato la dose affermando che l’azione italiana è stata molto pregiudizievole alla conferenza e agli stessi programmi italiani per l’Asia Minore, e che riteneva tutto ciò fosse opera di Sonnino, sconosciuta ad Orlando. Ma Aldrovandi mi ha raccontato un’altra novità, che è un altro tiro fatto all’Italia. È stato modificato l’articolo 232 del trattato con la Germania riguardante le riparazioni, introducendo in esso la frase: «pendant la perìodi où celle Puissance a e'ié en état de belligirartce avec l’Alle-magne », frase che inizialmente figurava nel testo inglese,