c)6 Dissertazione temente di quel che finora s’è fatto, s’abbiano a fcrutinare le Lingue Settentrionali, anzi fino l’Arabica, per trovare la vera origine di afiaif-fìme noitre voci, che Nazioni tali induffero nella noitra Lingua , o perchè in Italia lungo tempo iignoreggiarono, o col mezzo del Commerzio e della mercatura fi familiarizzarono con gl’Italiani. Forie a qualche minore Ingegno parrà difonore il riconofcere da’Barbari l’accreicimento di queita Lingua , ficcome altri ancora fi vergognano di trarre da i Popoli Boreali i principi della lor Nazione: quaiicnè ila (blamente onorevole il difeendere da Troiani, Greci, e Romani: il che è una vecchia pazzia. Ma noi troppo delicati ci pafciamo di dolci fantasmi, e abbandonata , anzi fprezzata la Verità, imprudentemente ci fermiamo alla fola ombra di effa . Chi all’incontro abbonda di Giudizio, fi itudia di trovare, non quel che piace, ma quel che è vero. Oltre di che in gran credito furono una volta gli Arabi; e le tante Nazioni della Germania, e del Settentrione non folamente fono oggidì, ma anche ne gli antichi Secoli furono nobiliffime, e in afTaiffima ftima. Aggiungo ancora, che quando anche da Popoli abietti aveffe la noitra Lingua prefe in preitito vane voci: che mai ne verrebbe di difcapito alla medefima? Da che foffero paf-fate nel noitro nobile Linguaggio , avrebbero contratta la medefima nobiltà. Anche Platone nel Cratilo fcriffe: Qualora non fi truova /’ origine de nomi Greci preffo gli fteffi Greci, s'ha da prendere dai Barbari, da qua- li han prefo ì Greci affai vocaboli. Antichiffimo è il commerzio delle Lingue fra loro, e purché fi ftia ben attento, fi fcuuprono non meno i paf-iaggi de’Popoli, che quei delie voci, ne’paefi confinanti. Cercando noi dunque, da quai fonti fieno fcatunte le voci della noitra Volgar Lingua, vero è, che alcune poche a noi fon venute dalle Lingue Greca ed Ebraica; ma per averne parlato psù pedone , ed anche più del dovere, altro non aggiungo io. Quel che è evidente, la principal mafia delle voci Italiane viene dalla Lingua Latina, avendo ritenuto i Popoli di queito Regno tanti vocaboli, frali , e forma di fìruttu-ra di quella, che anche l’ignorante volgo, fe ode un baffo Latino, giu-gne ad intenderne afìaiilime parole , e non di rado anche il fenfo. E’non dimeno da offervare, che quantunque il Vocabolario Fiorentino della Crufca abbia raccolto tante voci procedenti da eiìb Latino , molte nondimeno vi reftano, che non fon da dire voci del Popolo d’Italia, o To-fcano. Imperocché gli uomini o per loro arbitrio, o per neceffità di (piegar de i fottili pen(ìeri,o per pompa di Eloquenza, hanno fabbricato, e fabbricano nuove parole e frafi, o le traggono dalla ilefTa Lingua Latina, o dalle confinanti. Di quefte giunte il Popolo non ha conofcenza nè u-fo, nè le riguarda come merci ufuali della propria Lingua. Convien anche andar cauto in fentenziare, che una Lingua di qualche Nazione abbondi più dell’altre nella quantità e varietà delle voci. Noi troviamo, chi e fai-