T R E N T E S I M A S E S T A ; 375 metti per Charmi am ; e i Lìbel'ard manometti per Libellum. Non ho diffi-culrà a credere, che il Cartolano foffe Liberto, perciocché nella Legge XIII. Longobardica del Re Pippino homo Denariaiis, cioè manometto per denatium, fi dice efclufo dall’ eredità , finché in tertmm generationem per-veniat ; con foggiugnere: Et homo Chanulariuò fimiliter: parole indicanti, che anche coflui veniffe nel ruolo de’Liberti. Contuttociò merita of-fervazione il trovarti nelle Giunte da me fatte alla Cronica Cafauiien-lé Par. I. Toro. IL R er. Italie, pag. 944. che que’ Monaci chieggono ju-Jlitiam de iflo Lieuten, quatenus res Candoli de Sulia.no , & res Romani &c. qui fuerunt Chartulati Allonis, qui olim Caflaldio fidi, & modo ipfe cjì Monachus, & Chartulatus de fupradtclo Mena fieno de ornai re fua, contenda nobis. Qui fembra , che il Cartolato foffe perfona, la quale per Char-tulam, o iìa a titolo di Livello, avelie acquiftato i Beni di Aliene. Certamente quello Allone fu Gaitaldo, e perfona libera. Avendo poi proiettato il Monachifmo, avea trasferito nel Moniilero il dominio de’fuoi Beni , con ritenerfene 1’ufufrutto , fua vita naturale durante. E però fic-come egli era divenuto Cartolato del Moniilero, cosi quegli uomini, appellati Chartulati Allonis , pare che godeiiero a titolo di Livello i Beni di lui. Aggiungaiì un’altra Carta ivi pag. 947. fpettante all’Anno 876- dove Romano Abbate è invertito de rebus, qua fuerunt Urfoms Ca-fìaidio ni s & Ermefìndiv, & de omnibus qucecumque jam antea per invefìitu-ram a Patre ( o pane ) Domni Ludovici Imperatoris temterum comparatone , Chartulatione , donatone, feu conquifìio. Qui iì vede, che la Cartolatone era uno de titoli, co’quali fi acquiftavano Beni per Chartulam, e non già per confeguire la Libertà. E però fembra effere ftato un Contratto poco divedo dall’Enfìteufi. Reila anche verifimile, che Libelhrii foffero chiamati coloro, che tuttavia ritengono in Italia il nome di Livellar) , cioè di perfone, che aveano prefo a Livello qualche fondo. Truovaniì ancora quelli Libellari col nome di Precarti dalle Precarie lignificanti Livello. Nel Catalogo de i Vefcovi di Parma Tom. II. Ital. Sac. ne’Diplomi di Carlo il Grotto dell’ Anno 890. e di Ottone I. Au-gufto del 96z. fi concede al Vefcovo di Parma la facoltà diftringendi fa-milias omnes Refìdentium fuper pnvfatee Ecclejìce terras, (ìve Libellariorunjj Jìve Precariorum, feu Cajlellanorum. Col nome di Rcfidentes erano dife-gnate perfone Libere o Liberti, le quali con titolo di Livello, Precaria, o Caflellania, tenevano Beni della Chiefa di Parnu. Così in un Diploma dell’Anno 936. pretto il Campi nella Storia Ecclefiaftica di Piacenza Ugo e Lottano Regi d Italia -confermano all’Abbate di T^lla tutti i fuoi Beni cum Servis & Anàllis utriusque fexus, cum Aldiis & Aldiabus, cum Liberis hnmimbus Commenditiis, Libellariis, fu fuper ipfam terram Re-fidentibus. Certamente aveano le Chiefe molte perfone, che riconofee-vano a Livello Beni d’ette, e godevano de’Ior Privilegi ed efenzioni. A a 4 Se