5 6 Dissertazione in cui è reftituito il poffeffo di alcuni poderi ad Uberto Abbate di San Salvatore di Fonte buona. Un altro Placito tenuto fu nell’Anno 1004. in Cremona nel Palazzo di Odelrico Vefcovo di effa Città da Adelelmo, chiamato anche A^o , Meffo del Re Ardoino, in cui effo Vefcovo ottiene il Bando per difefa de’Beni della fua Chiefa. Da quella Carta impariamo, che il fuddetto Oielrico era vivo tuttavia nel Febbraio del 1004. laddove 1’ Ughelli gli dà per Succeilore Landò fo nal 1003. Di qui parimente rilutta, che nel fuddetto Mefe non era peranche decaduto dal Trono il Re Ardoino. Vedefi poi un Diploma di Ottone III, Auguflo dell’ Anno 1000. in cui conferma al medeiimo Vefcovo Qdelrico due Corti evinte in un Placito . Più frequentemente poi dopo il Mille ufarono gli Ecclefiaftici d’impetrare il Bando Regio per Scurezza de’loro Beni, co-« me apparifce ancora da un Placito tenuto 1’Anno 1055. ne^ Contado di Verona da Guntero Cancelliere e Meffo di Arrigo II. fragV Imperatori, in cui è pubblicato il Bando in favore dei Canonici di Padova, pref-fo i quali ii conferva il Documento . Che fe tanto l’Attore, che il Reo concorrevano al Placito , o Sa Giudizio, ed ivi erano efaminate le ragioni dell’ una e dell’altra parte, lenza tante dilazioni ufate ne’noli:ri tempi , fi profferiva la fentenza, e fi ordinava al Notaio di metterla in ifcritto. Soleva queita appellarli diaria Judiati, in cui coftume fu d’indurre il reo a coafeffare di bocca propria, ch’egli niuna ragione p-ù pretendeva fopra la cofa controverfa. E così Finna ejl caufa pronunziavano i Giudici , forinola indicante la de-cifion della lite. Ho 10 prodotto un Placito, ricavato da gli feruti di Pellegrino Prifciano Ferrarefe, efiitenti nella Biblioteca Eftenfe , e tenuto in Mafia Fifcaglia da Oneflo A reivefeovo dì Ravenna , e da Odelrico Vaf-fo e Meffo dell’ Imperatore Berengario, in cui fi decreta, che gli Uomini di quella Mafia fieno fudditi dell’ Arcivefcovo Ravegaano. Cotal Documento io immaginai, che appai teneffe all’Anno 921. perchè chiaramente vi fi legge: Imperante Domno Berengario &c. Imperatore Anno X. Ma non fi accordano infieme gli Anni di effo Augufto con quei di Papa Giovanni X. Oltre di che Onefto Arcivefcovo, fecondo il Rolli, fiorì a’tempi di Ottone I. Augufto; e quando non fi pruovi, che.un altro Oneito reggeffe la Chiefa di Ravenna a’ tempi del fuddetto Berengario , non può fulliftere quella Carta. Potrebbe ella più tofto appartenere ail’Anno 971. in cui correva l’Anno VII. di Papa Giovanni XIII. e il X. di Ottone I. ma in quell’Anno correva 1 ' Indizione XIV. e non già la IX. In vece dunque di un sì dubbiofo Documento, meglio fia 1’ attendere un bello e ficuro Placito , efiftente in Verona nell’Archivio del no-bil Monilkro de gli Olivetani di Santa Maria all’Organo. Fu effo tenuto nella Corte Ducale della Città, di Trento nell’Anno 845. da Garibaldi) Mejfo di Lodovico LI, Re, e da Perniinone Meffo di Lnitijredo Duca, i»