7o6 Armi francesi alla Jugoslavia [10.v11.19] Entrano i generali Summerall, Thwaites al posto del generale Watts, Naulin, Cavallero al posto di Robilant. Clemenceau dà loro severe istruzioni per il compito delicato che devono assolvere a Fiume, secondo la deliberazione del giorno 8. Le istruzioni saranno ripetute per iscritto. Io presento il testo corretto per l’affare dei furti di Béla Kun, ed è approvato. Poi riferisco sull’arresto imposto a Modane a certi treni francesi. Quelli che Clemenceau asserì essere treni di soccorsi alimentari, sono risultati di fatto carichi di materiali militari destinati alla Cecoslovacchia, alla Romania ed alla Jugoslavia. Comincio col constatare che nello stesso reclamo scritto consegnatomi dal presidente Clemenceau è ammesso che i treni militari diretti alle truppe francesi in Serbia o altrove non furono mai fermati. Il reclamo si riferisce dunque ai treni militari francesi diretti alla Jugoslavia. Ora tutti sanno che in questo momento esiste una forte tensione fra italiani e jugoslavi alle rispettive frontiere. Anche un telegramma testé ricevuto mi dà notizia di un conflitto fra una pattuglia composta di quattro italiani e un francese e un’altra pattuglia composta di sei jugoslavi; ne consegui la morte di due jugoslavi. Quando la situazione è cosi pericolosa, è naturale che l’Italia debba usare misure atte alla propria difesa. Ora è avvenuto che a Modane un treno francese dichiarato come contenente generi alimentari per la Jugoslavia conteneva numerose mitragliatrici. Un altro treno di 32 vagoni, pure diretto in Jugoslavia, era pieno di bombe per aeroplani. Un terzo treno portava in Jugoslavia 14 tanks. Un quarto treno francese, evidentemente pieno di armi, andò in Jugoslavia sotto la scorta di soldati francesi. Noi abbiamo la netta impressione che la Jugoslavia stia mobilitando contro l’Italia. Chiedo perciò che la questione sia deferita a una commissione del Consiglio di guerra di