Dissertazione vo’ fofpettando , che dur ile in qualche maniera quella parte, che una volta fi efercitava da i Pantomimi, con eflere poi chiamati in Italia i profeflbri di ella Man ad ni, i qudli non con parole , ma con gefti rappre-lentcìvano qualche anione . Penfo ancora, che non vernile mai meno quel-la plebea forma di Commedie, che in Roma fi chiamano Giuriate, e fi pratica da alcuni Cantimbanchi, quantunque fia difficile il recarne pruo-va colle memorie de’vecchi tempi. Veramente il Concilio di Aquisgra-na deli’Anno 816. nel Can. 83. ordina: Quod non oporteat Sacerdotes aut Clericos quibuscumque Speclaculis in Sccenis, aut nuptiis intere{Je j fed antiquata Thymelici ( cioè glTllrioni, Mutici, o Mimi ) ingred'(tntur, exfurgere eos convenit, atque inde difcedere . Anche nel Concilio Turonenfe Ili. dell’ Anno 813. Can. 7. fi comanda, che i Sacerdoti debbano Hfirionum turpium & objccenorum infolentias jocorum effugere . Vedefi ripetuto cjuefto Canone da Azzo Vefcovo di Vercelli circa l’Anno 945. nei fuo Capitolare edito nello Spicilegio del P. Dachery . Ma non fi pu'ò quindi conchiudere , cofa veramente follerò i Thymdid, nè fe veramente durafle nel Secolo IX. la lor profeffione ; perchè quel Canone fu a parola per parola tratto dall’antichiffimo Concilio Laodiceno , a fine di rimuovere il Clero da tutti i Giuochi ofceni e fconvenevoli, de’quali per vero dire nè pure ne’Secoli IX. e X. vi fu careltia, lenza però faperfi , fe alcun d’effi fi eiercitaiTe in Teatri e Scene. Alcoltifi ora Giovanni Sarisbunen-fe Vefcovo di Sciartres, che circa 1’Anno 1160. compofe i Libri de nu-gis Curialium. 11 Cap. 8. del Lib. I. è intitolato de Hifirionibus , & Mi-mis , & Preefiìgiatoribus , dove fra V altre cofe dice : At nojlra xtas prò-, lapfa ad Faiulas, & qucevis in ama , non modo aures & cor proflita.it vanitati , Jed oculorum & aurium voluptate Juam fnulcet defidiam . Nonne pigcr dejìdtam infìruit, & fomnos provocai inftrumcntorum fuaviiaie , aut vocurn mo-dulis , hdaritate canentium , aut Fabulantum gratin. Avea detto di fopra , multos gratiam fuam Hfinontbus & Mi mis projhiuere . Soggiugne ancora : Admiffa junt Speclacula, & infinita tyrocima vamtatis . Htne Mimi, Scl'n, rei Sahares , Balatrones , 1Emiliani &c. & tota Joculatorum Scena procedit . Quorum adeo error invaluit, ut aprceclaris domibus non arceantur &c. Quello poco bafta per farci intendere, che in quel Secolo non mancavano Spettacoli -, ma non bene apparifce, fe Commedia vtra fi rapprefentafìe ne’ Teatri . Non furono in que’ tempi più pudichi e corretti i coilumi de gl’italiani.. I Padri del Concilio di Ravenna dell’ Anno 1286. rappoitato dal Roffi , e dal Labbè, fi dolgono di una confuetudine introdotta Lai-corum importunitate , qui Clericis plurimum funi infenfi, ut quum Laici de-ccrantur cingalo Militari , feu nupuas contrahunt, Joculatores & Hflriones transmittunt ad Clericos, ut eis provi?eant, prout & idem Laici faciunt inter y^. Ma quelle fon voci fcure, perchè fotto nome d’iilrioni allora-venivano tutti coloro, che con burle e giucchi recavano piacere e da, ridere