VENTESIMI ANONA.'- Cosi’in Italia da lungo tempo furono in ufo i finti combattimenti di due Cavalieri, vegnenti 1’ uno contro all’ altro con Cavallo e Lancia in reità, e da noi chiamati Gioflre . L’ origine di quella voce la deduce dal Greco T^oftrj, il Salmafio nelle Note alla Storia AuguIla . Ma come ofiervò il Menagio nelle Orig. della Lingua Ita!. Niceforo Scrittore Greco chiaramente dichiarò , che Giojira era parola Latina , cioè Italiana -, laonde il Ferrari e pofcia lo ileffo Menagio da giujìa pugna la llimarono formata, lo amo più toflo di confeiTar la mia ignoranza, che di adottare Etimologie sì poco verifimili. E quando pur voleffi dirne qualche cofa, dedurrei Giojira da Chiojlro , che i Tofcani chiamano. Chiojìra, e i Lombardi Cicjìra , nome lignificante lo Steccato, in cui iì faceano tali Spettacoli , e che potè facilmente effere mutato in Giojlra . Marinamente nel Secolo XIV. furono in voga per Italia fomiglian-ti Giuochi . I Cortufi Lib. IV. Cap. 6. della loro Storia descrivendo un pubblico Giuoco , così fcrivono . Ibi Juerunt Domina pulcìierimà, Ha-Jiiludia , & Tornería ; & breviter ad perjeclum gaudium mhil dejecit. In oltre nel Lib. V. Cap. 7. Fuerunt eiiam Hafiiludia , Gicjhct, Tornería , & omnia folatia cogitata : dove fembra infirmare , che le Giojìre fofìero co-fe diverfe da gli Hcfltludii. Anche il Giucco della Quintana noto fu in que’ tempi, trovandofene menzione puffo Rcberto dal Monte nel Lib. Ili. della Storia Gerufalomitana , e preffo Matteo Paris ali’ Anno 1253. e nel Dittamondo di Fazio de gli Uberti Ficrertino . Vtggaii il Du-Cange nella Differì. VII. a Joinvilla . Un altro Giuoco militare fi praticava una volta da gl’ Italiani, chiamato Bagordare ed Armeggiare . 11 fuo principale iftituto confìfieva in quello , che 1 Giovani , quafi fem-pre Nobili, a cavalo con divifa limile, e d’ aimi eguali magi ideamente guerniti, o faceano mcilta del loro valore per la Città, fingendo battaglie fra loro -, o andando all’ incontro di qualche Principe, il precedevano poi nel cammino con far delle frappate di cavalli, e moihan-do di combattere fra loro con lancie e fpr.de . Se ne defideri un ritratto, l’avrai da Saba Malafpina nel Tom. Vili. Ker. hai. il quale nel Lib. 11. Cap. 17. deferive l’inafpettato arrivo a Roma di Carlo Conte di Provenza, deflinato Re di Sicilia nell’ Anno 1265. e gli onori a lui fatti dal Popolo Romano. Quilibet, die’egli, Nobihs Jecundum Juarum faculiatum potentiam, jecum quorvmdam equuum comitivam [i^nanter indilli ad ludendum -, & omnes excipiunt plauju pavidos , ejaudentque videntes Frar-ciper.ee. Pcjlquam omnes letti Francos s cculosque Juorutn lujìravere in equis ; Jignum clamore paratis dabat militi a; preecurjor . Ceteri dijeurrebant pares , & ahi terni agmina Jolvebant deduclis choris ; rurjusque vocali convertere vias , hajlas e contra ferebant . Inde alios curjus , aliosque ncurjus alternts fpatiis frequentabant -, nec alternos cejjabant orbes orbibus impedire . Nec terga fuga nudarti. Nunc vertunt hoflilia ( leggo hajlilia ) mofen fi. Ac ficut A 4 laby-