304 Dissertazione antìquittis conficl'ts nulla fupercjjs, adducendo per pruova di tale affetzio-re , che multìs pcenis in Faijarios variis temporibus animadvetjum , qua vi-(plantia & rigore Charles fuppofltitice obliterata: & expunB.cc fuerunt. Ma è da ftupire, come queito dotto uomo fpacciaffe sì enorme decifione -, e fi feorge bene, ch’egii non dovette mai mettere il piede ne gli Archi-vj : giacché certiffimo è, darfi pochi d’effi, dove non fi confervi qualche finto Diploma o Strumento. E’ celebre in queito genere, ed approvata da gli Eruditi l’afferzione del Chiaridìmo P. Mabillone, teilimo-nio il più riguardevole di tutti in sì fatte materie. Scrive egli nel Lib. 111. Cap. 6. de re Diplom . Col le già propi nulla, paucijjìmas Ecclejìas , aut Familias , immunes effe ab hac fpuriorum Injlrumentorum labe. Lo ftef-fo viene aderito dal dottiiììmo P. Germon della Compagnia di Gesù , che trattò di queito argomento . Per pratica ne poiTo parlare anch’io, per aver avuto adito in affai/lìmi Archivj d’Italia, in alcuni de’quali, oltre alla gran copia di Strumenti e monumenti indubitatamente autentici, trovai qualche Carta di cunio ben differente. Avrei potuto riportar copia anche di queite ; ma unicamente andando io in traccia di buone merci, nè voglia, nè tempo ebbi per copiarne delle cattive. Ne’venga ir. mente ad alcuno, poter edere cotanta l’autorità di un Archivio, che qualfivogìia Strumento indi ufeito, o ivi confervato, feco porti il figUlo d’una incontraftabile legittimità. Ma niuno Archivio gode di sì riguardevol Privilegio, che che fognando ne dicano alcuni Legiiti. Nè pure gli iteffi Marmi, nè le tavole iteffe di bronzo , in cui talvolta fi veggono incife le vecchie memorie , e con caratteri anche antichi, ci poiiono adìcurare , che quivi fi contengano indubitati monumenti dell’ antichità. Ne do per pruova il Diploma di Teodoiìo minore Auguilo in favore de i Bolognefi , che ii truova fcolpito ih marmo ; e 1’ Editto fpu-rio di Desiderio Re de i Longobardi , incifo in tavola marmorea nella Città di Viterbo, che a’dì noitri qualche fucceffore n’Annio da Viterbo ha tentato di difendere qual gemma vera. Finalmente ne fia teitimojiio un Diploma di Carlo Magno, che verfo il fine della Differtazione XXL rammentai, quantunque il Turrigio Parte li. pag. 219. delle facre Grotte Vaticane feriva, reitarne tuttavia le vedigia nella parete del Moniftero Romano de’Santi Vincenzo ed Anaftafio. È lo iteffo Turrigio quegli è , che diede alla luce nella pag. 203. del medefimo Libro un Diploma fìnto fotto nome di Carlo Magno , e cavato dall’ Archivio del Capitolo de’Ca-nonici della Bafilica Vaticana, di cui egli iteffo fubodorò i difetti, ed ora niun v’ha fra gli Eruditi, che non ne ravvifi toito l’impoitura . Del re-ffo s’ha da ricorrere a i Libri iopra lodati del Mabillone, e dell’ Hicke-fio, per imparar le Regole da difeernere dalle vere le falfe Carte de gli antichi. Mi fon io qui prefìiTo di dar qualche lieve lume, che fervirpof-i’a a gl’ingegni minori per riconofcere i Dipiomi e Strumenti o fallì, o