[5.111.18] Dissensi fra ministri 61 tutta l’opera compiuta e del mio programma avvenire. Parlo per due ore e il Senato mi tributa molti applausi. Dopo di che parla Orlando, pronunciando un nuovo magnifico discorso. La fiducia nel Governo è votata per acclamazione. È stata firmata a Brest Litowsk la vergognosa pace bolscevica, con cessione d’immensi territori anche alla Turchia. 5 Marzo. I giornali commentano molto simpaticamente il mio discorso in Senato e la mia azione. Riportano la perorazione, nella quale è tutto il mio programma: « Estrema ignominia sarebbe il cedere per non aver saputo parificare in quest’ora suprema i sacrifici di tutti i cittadini, per aver avvantaggiato il ricco a danno del povero, per non aver voluto sottostare alla privazione del superfluo ». L’on. Bonacossa, implicato nello scandalo dei cascami, si è dimesso da deputato con una nobilissima lettera, per provare liberamente e subito davanti ai giudici la propria innocenza. Porto ad Orlando gli schemi dei miei nuovi decreti ed ho un lungo colloquio con lui su tutte le questioni correnti. Egli m’incarica di ritornare a Londra per rappresentare l’Italia in tutti i prossimi convegni alleati. Alle 16 assisto al consiglio dei ministri. C’è molto malumore e spirito di battaglia. Sonnino è contrario alle intese con gli jugoslavi, prevedendo grossi dispiaceri alla conclusione della pace, anche se, come nessuno dubita, avremo piena vittoria. Bissolati sostiene le intese anche a costo di eventuali sacrifici. Nitti è pessimista e tende solo a demolire Orlando per succedergli. Ciuffelli soffia inconsciamente sul fuoco. Orlando è il bersaglio di tutte le passioni, ma si difende con calma ed abilità.