388 Dissertazione lia le Nazioni Barbare, guadarono tutti gli ordini del civile antico Governo , non ofando più alcuno di ricevere in Tua C^fa genti fenza legge , e che facilmente poteano negare il pagamento a cm dava loro alloggio . Che fe chiedi, come fi Soddisfaceva a! bifogno de’viandanti, rifpondo, che molti cercavano albergo preiTo gli amici. Gli altri fe lo procacciavano in cafa di chi amava FOfpitalità, cotanto raccomandata da Dìo , da i Concilj , da i Padri, e ultimamente da Carlo Magno ; o pure fi rifugiavano agli Ofpizj de’ Pellegrini, i quali in gran copia fi cominciò a fabbricare a norma della Carità Criftiana . L’ edificarli e dotarli fu una delle principali opere di Pietà di que’ tempi. Ecco ciò che fcri-ve F Autore della Vita del Beato Pietro Orfeolo Doge di Venezia , e poi Monaco nel Secolo Decimo. Ito a Venezia 1’Abbate Guarino, ex-pletis deprecationum vocibus, hofpitium petiit., requirens a quodam indìgena, qui fibi fertur tale dediff1 refponfum . Cur a me petis hofpitium , cuni mini-me fin aufus , o domine, ubi aut alicui huc ad Reliquias Beati Marci venienti ego nec alius concedere? At ille: Quare ? Refponàit'.^Dux Patrice hu-jus , qui fufceptor ejì ommum Peregrino rum huc aòve%iendum, conflit uii de-cretum, ne ab aliquo no firo rum hofpitetur quihbet Peregrinus , nifi ab ipfo foto , vel de ejus licentia. JEdificatas namque habet maximas domus hofpitum, fimulque Xenodochium , in quibus Divites Pauperesque hofpitantur, quibus edam neceffarium prcebet viElas fiìpendìum. Vedi nel Tomo XVI. Rer. hai, la Storia Piacentina, e ti ftupirai in trovare , che tanti Spedali fi con-^ tallero in quella Città e fuo territorio. Quefta vien da me creduta la cagione per cui tanti Ofpizj de' Pellegrini furono iftituiti , cioè la mancanza delle pubbliche Ofterie . Se i Turchi provveggono in quefta maniera a i loro viandanti: quanto più dovèano farlo gli adoratori del vero Dio. Però nel Secolo IX. appena v’era Moniftero , o Collegio di Canonici, che non accogliefle i Pellegrini. Fra i Capitolari di Carlo Calvo , uno ve n’ è, pubblicato nell’Anno 868. nel quale fi ordina a i Meifi Regj, ut per Civitates & fingula Monafieria tam Canonicorum , quam Mo-nachorum , five Sanclimonialium , una cum Epifcopo Parrochìa ( cioè d*alla Diocefi ) uniuscujusque &c. viclum , ac potum 9 & veftitum , atque cetera ne-ceffana ordment ; & Hofpitalitatem fuperveniendum Hofpitum , & receptionem Pauperum ibidem difponant & ordinent. Nel nome d’Ofpiti erano compre- ii anche i Ricchi, fe abbifognavano di alloggio ne’ viaggi. Perciò, come s’ha dalle Vite de’Vefcovi Cenomanenli appretto il Mabillone, Ber-tichranno Vefcovo circa l’Anno di Crifto 586. fabbricò il Moniftero di San Germano , & Hofpitale Pauperum atque Nobilium inibì effe confiituit. E più fotto fi legge edificato da .lui un Senodochio, ut omnes adventan-tes, tam Divites, quam & Pauperes ibi refeclionem haberent, & alimenta , & cetera necejjaria ibi abundanter reciperent. In oltre nel L:b. HI. delle Mi-fcellanee del Baluzio nella Vita di Alrìco Vefcovo Cenomanenfe, che fiorì