Q U A H A N T E S I M.A. 42.9 fccvißima , ac vccne omnibus metuenda gente, quarti in Nofi/is Tribulationi-bus COMPERTAM HAßEMUS . Pofcia foggiugne, eos a parte A* quilonari Italiam ingrejjvs, Forojulienfl vaflata Marchia, Veronam vjque tran-fiLiifJe , & univerjam regionem depopuLatos , cuncla firmi[jlma Uréium mcenia, cunäaque murata , nullo refiflente invafiße Oppila. Finalmente fcrive : Itaque Lues illa ( quam UTINAM NESCIREMUS ) non dico certaminis, fed infoliti furoris &c. tandem ad Mutinenfem devenit Epifcopium &c. Ognun vede, che tal racconto viene da unaperfona, che avea non {blamente veduto, ma anche provato, con quanta rabbia la feroce fchiat-ta de gli Ungari lacerava, o avea pochi anni prima devaftato il territorio di Verona, e il refto della Lombardia. La prima irruzion di co-ftoro in Italia pare , che fecondo la teftimonianza di Ermanno Contratto, e del Continuatore de gli Annali di Fulda, fia da metterfi nell’Anno 900. L’Annalifta Sa/Tone pubblicato dall’Eccardo, con aver copiato Re-ginone, defcrive la medefima, o pure un’altra calata d’eflì nel 90Í. dicendo: Longobardiam quoque ingreffi, ccedibus incendia mifcetn, Cumque incoia terree conglobati refifiere conarentur, plurimi Epifcopi , & Comités cum innumerabili hominum multitudine trucidantur. Liutwardus Kercellenfis Epi-feopus affumtìs thefauris jugiens, incidit fuper eos, moxque interficìtur. Ecco fin dove in quell’Anno penetrò quella ferociflìma Nazione. Nel me-defimo Anno pare, che s’abbia a riporre la lor venuta nel Modenefe , e la diftruzione del Mortiflero Nonantolano, come coniecturò il P. Pagi. Pofcia ne’fuifeguenti continuò il medefimo flagello; perchè dopo la rotta da eiìì daia all’efercito del Re Berengario non v’era per atteftato di Liut-prando Lib. II. Cap. 6. qui eorum prcefentiam, nifi munitififimis forte prcefio-laretur in locis. Secondochè narra il medefimo Storico, forfè nell’Anno 902. Hungarorum rabies per Italiam nullis refifientibus dilatatur. Seguitò la fteffa tempefta fino all’Anno 924. in cui obbligarono alla refa, ed incendiarono Pavia, nobile capitale del Regno. Altre {correrie di non molto momento fecero coftoro anche dipoi, che non meritano menzione. Le principali {correrie adunque de gli Ungheri fuccederono dall’An-no 900. fino al 924. Ora chieggo io, fe gsufto o non giufto fia l’aver io ferino, che 1‘ Autore della Vita di San Geminiano, il quale confefla d’ef-ferfi trovato in quelle Tabulazioni, e di parlarne per pruova, fiorifle circi-ter Annum Chrfii DCCCCX. Anche il P. Bollando a quelle parole, quam in nofiris Tribulanombus CrudeliJJimam Experti fumus : che così ha il Codice Bodecenfe, pofe quefta Nota: Hcec ejfe videtur Hungarorum incurfio, quam memfrat Liutprandus Ufi. Lib. IL Cap. 4. ò. & fub initium Speculi Decimi. E tanto più fu lecito a me di fcrivere così , perchè non diffi fcritta da quell’Autore la Vita fuddetta nell Anno 900. ma sì bene, eh’ egli fiorì nell’Anno 910. e nè pure pofitivamente afferii di quell’Anno, perchè vi aggiunfi un CIRCITER, per cui fi può anche immaginare.,, eh’