Quarantesimaterza; 491 gono da un Codice MSto, ch’era del medefimo Dungalo . A proposto di quefto ho io pubblicato nella preSente Differtazione un catalogo afìticluf-fimo, ma corrofo in qualche firo, de’Codici MSti, che erano una volta l'ornamento della Biblioteca di Bobbio; ma che col tempo fé ne volarono altrove . Quivi dopo una ferie di mcfltiilimi Codici fi legge : Item de Librìs , quos Dungalus prcecipuus Scottorum obtulìt Beato Cotum-bario. Dopo altri libri è regiftrato librum quemdam Latine Scornici Lin-gua. Librum Pungati contro, perverfas Claudii Sententias'. Librum .fortunati unum t in quo efi Pauunus, Arator, Juvencus, & Cato. Ecco iltfvlSto, che paffato con altri nella Biblioteca Ambroiiana per cura del Celebre Cardinale Federigo Borromeo, fervi a me per l’edizione de’Suddetti già perduti Poemi di San Paolino. Codice perciò ferino forfè mille anni fono. Fu di parere il P. Mabillone, eifere flato Dungalo non G alluni, fed alienigenam, forte Scotum, e che fermatoli in Francia, quivi ifcrivef-fe contro di Claudio Vefcovo di Torino. Ma egli infegnò Lettere in Pavia, e quivi fcriiTe in difefa delle facre Immagini. Maggiormente fi allontanò dal vero il Cave nella Storia degli Scrittori Ecclefiailici, allorché fcriiTe, eifere flato Dungalo Monachum San-Dionyfianum Parifien-fem. Nè fu egli Monachus reclufus, come conjetturò il iuddetto P. Ma-biilone. Molti de’fuoi libri paiTarono, come diffi, nell’Ambroiìana ; e da uno di effi , che contiene il Compendio Hifiorice Anglorum di Beda, io traili, ed ho in queil’Opera pubblica^ l’indice de’libri comporti da effo Beda circa l’anno 731. Parimente fi truova in erta Biblioteca un Codice, Scritto più di novecento anni fa con lettere quadrate, e donato da elio Dungalo al ce* lebre Monarterio di Bobbio con queSH tre verfi: Sancle Columba, tlbi Scotto tuus incoia DVNGAL Tradidit hunc Librum , quo Fratrum corda beentur . Qui legis ergo , Deus pietium fit muneris, ora . Offre quello Libro a San Colomba ( che così ancora fu nomato San Colombano ) nè dice già di effere Monaco,- ma quel tuus Incoia fignifica abbastanza, ch’egli dimorava nel Moniftero di Bobbio. Contiene quel Codice le Vite de Santi Padri , la qual lettura era Spezialmente raccomandata a i Monaci. Fu ftampata queil’ Opera dal P. Eriberto RoSwei-d.o della Compagnia di Gesù in AnverSa nell’Anno 1628. Nell’edizione . di lui manca u \\ E pi fiala porta davanti al Libro di effe Vite; ficcome ancora una P refaziona alla Vita di Santa Taife comporta da Dio ni fio Efi-guo, che traduSfe dal Greco quella Vita. Amendue le ho io date alla luce. Ma giacché Siamo entrati nelle Vite de’Santi, debbo far offerva-re a i Lettori, che Fozio riferì nella Sua Biblioteca al Codice CXCVIIL un Compendio del Gran Limonario , o. fia Prato Spirituale, che fi vede fi am-