T R E K T E S I M A T E R'Z A, 2.49 Prigione. Career, e chi è chiufo in Carcere. li Menagio feri ve : P rendo y Prifum, Prijio , Prifionis, Prigione. A tutta prima fembra indubitata queita Etimologia. Tuttavia lignificando Prijio folamente l’atto del Prendere, e non già chi è Prefo, nè il luogo, dove ita chiufo il Prefo: fi può dubitare, che dalle Lingue Settentrionali venga queito nome. O-lao Verelio, e l’Hichefio fcrivono, eiTere voce deli’antica Gotica Lingua Prifund, e ne portano pruove tratte da antichiiìimi MSti. Anche gli Anglo-SafToni chiamarono Prifum la Carcere. Il Borello itima, che la Franzefe parola Prifon iìa prefa dall’italiano Prigione. Potrebbe eifere , quando anch’eiìl non 1’ avellerò imparata da i Germani. Se poi i Popoli Settentrionali dal Latino Prehenòo abbiano dedotto il loro Prifunò, chi 10 può decidere ? Prode. Strenuus. Vedi la Diflert. XXVI. Putto. Puer. Putta , Puella. Son voci de’ Veneziani, Modenefi , ed altri Popoli. Anche da’Tofcani una volta Putto era ufato per Puer, come coita da gli efempli recati nel Vocabolario, a’quali fi dee aggiu-gnere Fra Jacopone da Todi, che nel Lib. VI. Cantic. 23. diffe: Di niente fece il tutto, Chi per noi già fi fe Putto. Putta una volta lignificava Meretrice in Tofcana . Se oggidì , noi so Ne gli Annali di Caffaro Tom. VI. Rer. Ital. all’Anno di Criito 1165. i Piiani diceano : Filii òi male Putte. Ora è più in ufo Puttana. Vuole 11 Menagio, che dal Latino Putus lignificante Picciolo verga Putto. Cita ie GloiTe, nelle quali Putus è detto Micros. Ma noi non fappiamo di che tempo fieno quelle Gioite; ed ivi s’incontrano voci Italiane tradotte in Greco. Si credette Giufeppe Scaligero d’aver trovato Putam o Pu~ tillam nella Satira 3. Lsb. 2. di Orazio; ma in varie maniere fi legge quella parola. Io non truovo preiTo i Latini fe non Purum Putum di lignificato tutto diverfo . Pertanto finché vengano migliori documenti, con-vien fofpendere il giudizio intorno a queita parola. Q- Qui e là . Huc & illue . Sentenza è del Menagio, che da Eccum Hac, Coac, Quca, tia nato Qua, e da Illac ufeito Là. Sia qui anche a me permeilo di fantaiticare . Ufo de gli antichi fu di dire Hacce parte & illa, o pure de hac-ce parte & illa. Forfè poi di fiero in , ode Hacca parte, e gittata la prima lai lab a di Hacca, e parte , poterono dire in ca , o di ca. I Napoletani tuttavia dicono de ca ; i Tofcani d■ qua , e i Lombardi de . Così de, o in /Ila parte partorì in Là , o di Là. In una Carta Milanefe del 1153. efiltente nell’Archivio del Moniitero Ambrofiano , fi legge : Enricus de Migliate dixit idem quod Landò a L. annis in , & a XXX. m Là. Vaglia quella conghiettura quello che può.