Trentesimasestà. 369 lis fuls ad eamdem Civitatem pertinentibus. Ritruovo parimente donato a j Canonici di Parma da non so qual Vefcovo Decimas omnium hominum habitantium Pamarri, laborantlum fuburbanis terris, come apparifce da un Diploma di Ottone III. Augufto, dato in Roma nell’Anno 996. Quanto a i Monaci, ottennero anch’effi dalla munificenza de’Vefcovi varie Decime. Il Roffi nella Storia di Ravenna all’Anno 992. fc rive , che fu data licenza da Giovanni Arcivefcovo ad Afolfo Vefcovo d’ Adria di poter dare le Decime di Gaveilo a Domenico Abbate di quel Luogo. Ne ho io rapportata l’inveftitura, prefa da i MSti di Pellegrino Ptiiciano. Pagavano una volta anche i poderi de’Monifterj le Decime a i Vefcovi. Nell’Archivio de’Benedettini di Arezzo efifte Carta dell’anno 1023. in cui Tedaldo Vefcovo di quella Città dona al Moniitero di Santa Flora in• tegrum redditum Decimarum de i Beni di quel facro Luogo, qua debentur nojlro Epifcopio. Cofa facefìero in favore del celebre Moniftero de’Bene-dettini di Santa Giuftina i Vefcovi di Padova , fi raccoglie da uno Strumento, ricavato dall’Archivio di que’Monaci, fpettante all’Anno 1034. in cui Burcardo Vefcovo di Padova conferma ad eifo Moniftero le Donazioni fattegli da Gausllno ed Orfo Vefcovi fuoi anteceflbri, con aggiu-gnervi Ecclefiam Sancii Angeli cum Decimis, & Quartls-, Decimas de Curie , quaz dicitur Macerata, & Quartis ; Decimas de Corniclana -, Decimas de Braidepalea; Decimas de Cajamurata-, Decimas de Vico Leonis-, Decimas de. Carpeneto ; & Decimas de Robolone. Si ofTervi, come alcune terre pagavano le Quarte. Molto più è da notare il dirfi dal Vefcovo Burcardo, che Gauslinus Patavenfìs molta cura avea avuto de EccUJla San elee. Jufli-ncc Virginls, quez fica ejl foris Civitatem Patavenfem, quatn ohm deflruclam ac dejolatam pene ab omnibus prò Del amore , & veneratione ejusdem San-clce Juflince NLonaflenum ibi conjlruxit , & Abbatem atque Monachos ordinava , atque ex ipjlus Epijcopil rebus donacionem tantam donavit, ut ah-quantulum ibi Deo fervientes pojjìnt vivere. Noi qui miriamo la fondazione e il fondatore del Monifterio di Santa Giuftina tanto tempo dopo il pretefo Opilione Patricio: del che s’è parlato di fopra nella Diflertazio-ne XXXIV. A queste notizie fi aggiunga una Sentenza data nell’Anno 1113. da Gregorio Cardinale Legato della Sede Apoflolica, in un Placito tenuto in Lucca per la controverfia di alcune Decime fra Adamo Piovano di Bu-iano, e Vitale Abbate di quel Luogo. Poiiedeva il Moniftero de’ Canonici Regolari di S^nta Maria delle Carceri in Efte , già fondato da i Marchefi Eftenfi, molti poderi nella Corte di Santo Zenone, diftretto Veronefe. Vedefi la Carta, in cui Teobaldo Vefcovo di Verona nell’Alino 11 so. inveftifee della Decima di tutte quelle terre Domenico Priore di quel Monifterio. Anche il Gius di Decimare lo troviamo nelle Monache, certamente per dono ad effe fatto da i Vefcovi. In una Beila Dijf, Ltal. Tom. II. A a di