Trentehm aterza; 16$ Nero , denotandoli con effo (blamente il colore Roffuccio, per teftimonian* za di Fello e d’Ifidoro. Nella Regola de’Templari leggiamo al Cap. io. Vfjìimenta unius colorìs effe jubemus , verbi grada , Alba , Nigra, vel etiam Burella. Nè difcende Buio dalla Greca parola Phajos, come fofpetta il Ferrari, ancor quello effendo un colore tra il Bianco e il Nero. Tengo io per certo , ehe Buro, e non Buio lia il vocabolo primitivo. Così pronunziano i Bologneiì , Modenefi , ed altri Popoli. Gli lleffi Fiorentini dilfero una volta Buro , come provò il Redi ,• e lo mutarono in Buio . Onde elio venga , nè pur io so dirlo, le non che lì può vedere qui lotto Burrone , e Burlare . Bullo. Thrafo, SateUes . Lo flefTo che S ma rgiaffo e Sgherro . E’vocabo-lo di Lombardia. Vien da me creduto di origine Germanica, avendo quella Lingua Bui, Buhl, lignificante Drudo, Amante, Benone. Cosi furono una volta chiamati gli Amanti o Bravi delle Donne pubbliche, e tal voce fu poi trasferita a tutti gli Smargialii. Anche prelTo gl’Inglefi Bully vuol due un f.iljo Bravo . Burafca, oBurrafca. Tempejlas , Procella maris . Pensò il Menagio nata quella voce da Buffa e Bufera . Non merita d’elfere alcoltato . Il Ferrari la volea tirare da Borra, o da Boreas vento, o da Ballinone Maris. Per me tengo, che Burafca. venga da Buro , o lia Buio. Il Mare in tempefta lì chiama tale, perchè le Cue onde ne rendono nera la fu-perficie. • Burella. Se vogliamo Ilare agli Autoridei Vocabolario della Crufca, è una Jpecie di prigione, e forje quella, che oggi àiciam fegreta . Il vero è, che Burella propriamente lignifica Fo(Ja . Vedi il fulTeguente Burlare , ed -anche la parola Burrone . Burlare . Fallere , Deludere . Da Burra nel fignificato di Quisquilia , cioè cofe da niente , il Menagio (i sforzò di trarre Burla. Da Pila lo ricavò il Ferrari, Indarno amendue . L’ origine vera crederei di poterla io accennare. Cioè da Burrella, o Borrella, lignificante nel Linguaggio di Lombardia una Foffa, o Luogo cavato l'otterra, fi formò Barellare , e poi Burlare. Gli antichi per prendere i Lupi, le Volpi, ed altri animali felvaggi , cavavano in terra una Fofla, coprendola poi con canne, e terra, o con una tavola mobile, e verfo quella cacciavano le Fiere. Foveoe, quibus Feras venamur, fono mentovate da Plinio Lib. X. C-jp. 38. Predo Plauto nel Poenulo Aft. I. Se. 1. fi legge Decipere Fovea . Di là Burrellare per Becipere trasferito pofeia ad altre lignificazioni coeretati . Così diciamo Uccellare o Trappolare altrui. Nè follmente alle Fiere , ma anche agli Uomibi fi llendevano sì fatti trabochelli. Abbiamo nel Salmo LVL verf. 5.. Laqueum paraverum pedibus meis . Foie-rum Foveam ante faciem meam, & inciderunt in eam . Così in alrri luoghi delle divine Scritture. Si può confermar 1’origine di Burlare da. Bu-Diff hai. Tom. II. L 3 rella.