358 Dissertazione Campi. Preffo il Baluzio Tom. II. pag. 1403. lì legge una Carta dell’ Anno 812. intitolata Precaria Canomcorum Vienncnfiurn . Ma dovrebbe dirli P>ce(lana per elì’ere di chi concede l’Enfiteufi. In fatti lì legge nel redo: Et hcec Prceftaria per quinquennium renovetur. Ma nè pur mancano efempli, che col Colo nome di Precaria fon difegnate le Carte tanto di chi dà, quanto di chi riceve. Nelle Vite de’Veicovi Cenomanenlì preflo il Mabillone ne gli Analetti è fcritto , che Precaria duce uno tenore confcriptce , una , quce in Thefauro Ecclefiae recondita Jit, & alia quam ego Karileffus a vobis accepi. Altre Carie ci fono , che atteilano lo ¿lef-fo . Onde poi venga, che Pier Damiano fembri diftinguere le Enfiteulì da i Livelli, io lafcerò renderne ragione a gli Eruditi Giurifconfulti. Ecco le fue parole nei Lib. IV. Epiil. 12. Sed quid de vendutone loquimurì cum non modo ea, quce E’nphyteujeos funt locata contraclu, vel jure prove-niunt , (ive edam quce Libellario nomine penjìtantur -, fed illa quoque , quce fub nudo Benefica vocabulo Seculares accipiunt, revocari de cetero nullo modo poffìnt. Ma affinchè più chiaramente apparifca , che Livello e Precaria furono la (Iella cofa, ho prodotto un Documento degno di (lima anche per altri rifleffi, tratto dall’Archivio de’Benedettini di San Siilo di Piacenza , in cui li vede, che Rodolfo Conte , probabilmente Sedu-Henfe , fecondo 1’ abufo de’ fuoi tempi anche Abbate del celebre Mo-naftero di San Maurino Agaunenfe , concede a Livello ad Ingelberga Moglie di Lodovico IL. Auguflo una Villa chiamata Paterno ed Anelano polla in Tofcana, dove li legge: Vos, illufin ffima Ingelberga /lugufila, a no-bis expetfiis , ut ipfam Villani &c. in nomine Libelli, five P ree fi a ri ce vobis concedere deberemus . OiTerviii, quanto lontano fcorreffe la potenza del Moniilero Agaunenfe, lìtuato nel paefe de’Vallefi. Ciò competeva anche a gli altri più iiluilri Monailerj. E n’era la ragione, perchè godendo que’ facri Luoghi di più riguardevoli Privilegi , i Secolari fotto certi patti fottoponevano i lor Beni al dominio di effi , per godere delle loro efenzioni e patrocinio. E veramente da innumerabili Diplomi appaiifce , che più de gli altri erano privilegiati i Moniilerj Lirinenfe, Agaunenfe , e Luxovienjè . Dal medefimo Strumento ancora impariamo, che la Preilaria Eccleiìailica non durava più di decem & novem annos « Finiti quelli , facea di meilieri o di ritiovare ipfum Libellum con porgere nuove Preci, aut Reclor Ecclefice ipfas res in fuo jure ac dominatio-ne recipiebat. A me è nato dubbio, che nell’Originale in vece di XIX. annos folle fcritto XXIX. annos , perchè quello fu il termine più familiare de’Livelli, come anche oggidì s’ ufa fra noi. Per altro quanto al tempo di rinovarli, non fu la ileffa confuetudine dapertutto. Abbiati* veduto di fopra l’obbligo di rinovarli de quinquennio in quinquennium, acciocché col troppo lungo iìlenzio non veniiTe pregiudizio al diretto Padrone del fondo3 e tal coilume fu frequente una volta. E PURE z1 •