Trentesima ott* ava: 401 Può’dirfi lo ileilo Sperimento quello de’ Vomeri Roventi. Nove o dodici di quelli ben roventati fi mettevano in terra, e fopra di effi eleggeva o era forzata di camminar co i piedi nudi la perfona accufata. Reliando illefa, vinceva la caufa; fe offela, la perdeva. Nella Legge Longobardica Í05. di Carlo Magno vien decretato, che chi negherà di aver commeffo un omicidio, ad novem Vomeres ígnitos Judicio Dei exa-minandus accedat. Ed era così celebre e commendato il Giudizio del Ferro ardente, che gli ileili Monaci non rade volte nelle cofe dubbiofe Io proponevano. Il P. Sirmondo nelle Note all’Epiil. 39. Libro III. di Goffredo Vindocineniè, nferifee la controveriìa inforta fra Haimerico Vifconte , e Teodorico Abbate di Santo Albino . Andò 1’ Abbate a trovare il Vifconte , preparato aut caddi Ferri Judicio fecundum Legetn Monachorum per fuum hominem probare, aut feuto & báculo juxta Legetn SiECularium defendere &c. Anche il Mabillone neli’Append. al Tom. IV. Amai. Benedici, rapporta una Carta, in cui i Monaci del Monallerio Maggiore per decidere lina lite, determinarono di valerli Solito candentis Fer-fi Judicio. Vedi che profonde radici avea meifo quello temerario Sperimento, quando gh ile ili Rehgiofi lo praticavano, ed era fin divenuto Lex Monachorum. Quel che più ci può lare ilupire, fi è, che le ileife Impe-radrici e Regine furono efpoite a quello Giudizio, allorché lì mife in forfè la loro oneilà. Ognun conofce la Santa Imperadrice Cunegonda. Moglie*’ di Santo Arrigo Imperadore. Ma non è già noto a tutti, che la calliffima Auguila per fofpetti nati della fua pudicizia fu ailretta a que-ilo Giudizio a fine di far conofcere la fua innocenza., E’narrato il fatto dall’antico Autore di fua Vita, che così fcrive : Expurgationis grada ad Vomeres candentes illud ftbi Judicium delegit, quodpropter duritiam hominum injlitutum efe cognofcitur &c. Stupendbus & flentibus univerfs, qui aderatitì Vomeres candentes nudo vejligio e ale avi t , & fine adujìionis molefia, fecura periranf.it. Ma io altrove ho meifo in forfè quello fatto. Così pochi anni dopo, cioè nel 1033. Emma Regina d’Inghilterra comprovò al Re Edoardo fuo Figlio la propria innocenza con paifare illefa fopra nove Vomeri roventati, e difpofti nel pavimento de( Tempio. Nè in altra maniera quidam homo ingenuus, de homicidio Sigefredi Comitis incufatus, fi giu-ilificò . C .ioè candenti Ferro fe expurgavit, & ex decreto Synodi pojì duas noeles illcvjus apparuit,• come s’ha dalla Vita di San Meinwerco Vefcovo di Paderborn,* preño il Leibnizio. Anche Gotifredo da Viterbo narra un famofo avvenimento della Moglie di Ottone III. Auguito, la quale a-vendo accufato il Conte di Modena ingiuilamente, fu cagion di fua morte. Prevedendo quello colpo il Come, avea informata del vero la fua Conforte, dicendole: m ■* ' ' V" *•- . ••‘r"' DiQ. Ital. Tom. II. Tu