[g.x.i8] Nota di Wilson alla Germania 181 Telefonata eccitatissima di Nitti in persona. Minaccia il finimondo. Rispondo che andrò da lui. Sbrigo gli affari urgenti ed alle 19 sono nell’ufficio del ministro del tesoro. Nitti mi aggredisce: gli rispondo per le rime. Esclama: « Uno di noi due deve lasciare il Governo». Replico: «Certamente, ma te ne andrai tu ». Chiama Conti Rossini ed il sottosegretario Visocchi e si cerca un accomodamento. Finalmente Nitti cancella di suo pugno e modifica gli articoli che io rifiuto nel testo originale del decreto; io leggo tranquillamente ogni linea, e visto che l’ho bene spuntata, firmo. Allora Visocchi esclama: « Ma ora bisogna modificare il regolamento. » — « Come? — chiedo io — avete già steso il regolamento? » Visocchi va nel suo ufficio e ne ritorna con un pacco di copie stampate del regolamento che porta le due firme: Nitti e Crespi. Il ministro del tesoro si è appropriato la mia firma: diecimila copie del regolamento sono già state distribuite. Nitti ordina che siano tutte telegraficamente ritirate e sostituite col nuovo regolamento, giusta le modifiche fatte al decreto che è tutto uno scarabocchio. 9 Ottobre. Giornata di lavori ordinarii al ministero. Orlando è raggiunto a Parigi da Sonnino. I Governi della Gran Bretagna, della Francia e dell’Italia considerano la proposta germanica di armistizio come un mezzo per gli eserciti tedeschi di sottrarsi aH’offensiva che truppe alleate perseguono ininterrottamente sul suolo della Francia e del Belgio. Il Presidente Wilson ieri ha risposto alla Germania che nessuna sua proposta può essere presa in esame prima che siano sgombrati tutti i territori invasi, e non risponde ancora all’Austria. Il Presidente chiede alla Germania « se il Cancelliere dell’impero parla semplicemente a nome