Ventesima# ona;- 17 Lai. Così conchiufa la Pace nell’Anno 1379. fra Bernabò Viiconte Signor di Milano , e Bartolomeo e Antonio della Scala Signori ai Verona e Vicenza, il Popolo Vicentino con uno Spettacolo pio fpiegò la fua allegria, che produfle ftupore e venerazione in tutti. Ne fa li racconto Conforto Pulce nella Stona Vicentina Tom. XIII. Rer. Lai. con dire fra i’a!tre cofe: Omnibus autem hoc modo in admiratione manentibus, qui Jjper folirio juperiori aderant , faci ebani Jclopos igneos ( Scoppio vuol dire , onde poi iì formò Schioppo ) ad moòum maximorum tomtruum & frago-un: quan non folum qui trant Juper cedifìcio, jed qui ad Speclacalum co 1 venerane , flupefacli afpicientes verfus cczlum flabant . Ecco qual meraviglia cagiotiafle allora la novità ed ufo della Polve da fuoco in chi non avea mai veduto uno fomigliante Fenomeno. Ma abb-aitanza di quello . DISSERTAZIONE* TRENTESIMA. De Mercati , e della Mercatura de 1 Secoli ro^i... Antichissimo è, e fin da’primi Secoli fi può credere iftituito il meitiere deUa Mercatura . Siccome la circolazione del fangue è neceflana al corpo dell’ uomo, così al corpo Politico la circolazioi e de i frutti della terra , o dell’ umana induftna , o dell’oro , argento , ed altri metalli, affinchè con quello cornmerzio ognun poffa procacciarfi que’ Beni, che a lui mancano , con rifondere quello , che del proprio gli fo-pravanza. Non è da dubitare, che l’Italia fempre abbia ritenuto queft’ ufo, trpppo neceliario al genere umano, e che anche dopo la calata delle Nazioni barbare fi continuale come prima il cornmerzio fuddetto. Come quello fi efercitafie , in poche parole lo dirò . E ptimieramente nellii guifa ilelTa de 1 noftri tempi, un privato cornmerzio fi facea fra’ Cittadini e Contadini, con ìftabilire de i Mercati in più Luoghi. A quello tine era dellinato un giorno, cioè il Sabbato per lo più di ogni Settimana , acciocché ciai’cun potefle prevederli dell’occorrente per la fe-guente Domenica, in cui fi dovea attendere alle funzioni della Pietà. Così fi praticò anche 3. così parla : Nam herus meus me Eretrìnm mißt, domitos Boves ut ßbi mercarer : Dedit argentum ; nam ibi Mercatum dixit effe Dìe. Jeptimi. . Die fepiìmi in vece di die feptimo difièro gli antichi Latini,-cioè in àiern. fepti- dagli antichi tempi. Plauto nel Perfa A6t. II. Seen.