Trentesimasesta. 363 Fatto fu quello Strumento nell’Anno 1020. e vi fi legge: Pelivi ego Bo* nefacius Marchio filius quondam Teudaldi, itemque Marchio > ad vos Dom-nus JVaànus Epijcopus Sancii Geminiani Modnenfis Eccleflx &c. Gli concede il Vefcovo Precaria, & Enfintheocaria nomine, cioè a Livello Monte Barello y ubi antea Cajìrum edificatimi fidi. Il Marchefe all’incontro dona al Vefcovato juges otto, cioè otto iugeri in Solignano, promettendo di pagare annualmente fitturn cenfum denarios Papienfes Solidos otto. Un’altra Carta fpettante al medefimo Marchefe Bonilazio, Padre poi della Con-teiTa Matilda vidi nell’Archivio del Capitolo de’Canonici di Cremona, fcritta nell’Anno 1022. in cui eifo Marchefe, e Richilda Contejfa fua Moglie ricevono Precario & enfiteotecario nomine due Corti con Cartello da Landolfo Vefcovo di Cremona, cum notula & interrogadone Tadoni Comitis Comitatu Veronenfe, perchè lo Strumento feguì in Comitcttu Veronenfe . Vicendevolmente offerifcono i due Conforti ai Vefcovo varj Beni. Queilo Landolfo Vefcovo di Cremona è quel medefimo, che per atteftato di Sicardci, anch’effo Vefcovo di quella Città nel Tomo VII. Rer. Lial. per efferù tirato addotto l’odio del fuo Popolo, forzato fu a ritirarli in efilio, e molti Beni del fuo Vefcovato propter fupcrbiam & inerdam per-didit. Anche quello Documento ci fa vedere la fua prodigalità, e l’ef-ferfi rifugiato fui Veronefe. Altre Carte mi fomminiftra il fopralodato Archivio de’Canonici di Modena. Nell’Anno 1038. Guiberio Vefcovo di Modena concede a Livello allo fletto Bonifazio, intitolato ivi Marchio & Dux Tufcice, tre riguardevoli Corti, avente ciafcuna Cartello e Parrocchia, cioè Bazzano, Livizzano, e Santa Maria in Cartello cum Roca & Ecclefla inibi. All’incontro effo Marchefe dà al Vefcovato tre altre Corti con varj Beni, cioè Gavello, Panzano, e Ganaceto . Gli dona ancora cinque Manfi di terra, la rendita de’quali ferva per l’annuo pagamento del cenfo; i quali Manfi da lì a poco lo fletto Vefcovo donò alla Cattedrale per la fua Luminaria, come apparifce da altro fuo Strumento del medefimo Anno. Forfè tal dono fece quel Prelato per que-tare qualche mormorazione di chi trovava della prodigalità nel fuddetto Livello, al vedere fiaccate dalle mani del Vefcovo fotto sì fpeciofo titolo tre sì importanti Cartella, e pattate in quelle di un Principe di tanta potenza. Chiamai Prodigalità quefta forta di Livelli in perfone potenti. Imperciocché, comunque tal forta di Contratti fatta col volgo tor-naffe talora in profitto delle Chiefe, dubito io forte, fe queilo mai luc-cedeffe, allorché in mano di perfone qualificate, e di Principi, qual fu il Marchefe Bonifacio, fi trasferivano i Beni delle Chiefe. Certamente fi maraviglierà taluno al vedere, ch’egli tante terre donaffe a i Vefcovati di Modena e Cremona, quando dopo la morte d’etto-, e de’fuoi Eredi tanto le ricevute in Livello, che le donate da lui, doveano ricadere in quelle Chiefe. Ma è da offervare, ch’egli donava bensì dei fuo, ma fi rifer-