76 Dissertazione Ufus Francifca , Vulgari , & voce Latina, Lnjliiuit populos eloquio triplici. Tre Lingue adunque effo Gregorio V. avea imparato, e Tana d’effe fu la Volgare, cioè l’italiana: giacché Tuo Padre il Duca Ottone dimorava in Italia al Governo della Marca di Verona, Dal che rifulta, che nell’ Anno 999. in cui finì di vivere il Suddetto Pontefice , talmente s era queita Lingua del Volgo, o fia Popolare , icotlata dal Linguaggio Latino, che ne formava un affai differente , e chi parlava la Volgare, come l’ignorante Popolo non intendeva più la Latina. Tuttavia i Notai ftudiavano alquanto di Latino , e corredandolo poi di molti barbarismi, e SoleciSmi, il men male, che poteano, (tendevano i loro Atti. Ma qual fbffe quefta Lingua Volgare Italiana ne’Secoli Vili. IX. e X. confetto io di non Saperne dir parola .. Certamente allorché per motivo di Erudizione feci molti viaggi , e vifitai malti Archivi d’ Italia, uno de’ miei più vivi defiderj era di trovar qualche pezzo di Lingua Italiana fra le Carte vecchie. Poffiam credere, che da’ tempi di Carlo Magno in a-vanti non mancaffero Vefcovi e Parrochi , predicanti al Popolo la parola di Dio. Se ciò facevano in Latino , fi dimanda , come il Popolo gl’ intendeva. In oltre fe i Mercatanti ed altri ignoranti la Lingua Latina, aveano da fcriver Lettere, e tener i lor conti: fi può egli pen-fare, che • non fi ferviffero della iteffa Lingua Vulgare, giacché la Latina non la fapevano ? Però Speranza v’era di Scoprir qualche frammen;o di effa antica Lingua de gl’ Italiani. Ma indarno ne feci io diligenza -, indarno an-ch’altri probabilmente ne cercheranno . Solamente ho potuto .pubblicare alcune Compofizioni per tingeie i Mufaici, ed aUri Segreti dell’Arti , Scritti nel Secolo Vili, come fi può vedere nella Differt. XXIV. dove fra il molto groffolano Latino fi truova qualche mifcuglio di Lingua Volgare ; ma non già l’effettiva Volgare. Nelle Annotazioni allaLegge 541. del Re Rotari Par. II. del Tomo I. Rer, Ltal. eiaminando io la voce tor-naverit feci anch’io menzione di un paffo della Storia Mifcella , Spettante all’Anno 579. o circa. Ivi fi narra , che 1’esercito Criitiano prefe la fuga, perchè un' di que’ Soldati all’improvviSo gridò patria voce Torna, Torna, frater, o come ha Teofane, Torna , Torna, fratre -, c>,ritorna , come Scriffe Teofilato Simocatta . Non appurifee bene, che tal motto uSciS-v Se di bocca ad un Italiano ; ma Sembra verifimile , e Giuito Lipfio lo tenne per certo, perchè parecchi Italiani militavano nelle Armate de’ Greci Imperadori ; e qui però compmSce un barlume della Lingua Italiana di allora. Carlo Dati Fiorentino, e il Menagio FranzeSe dal Torno , onde Torniare , e Tornire Italiano fi formò , traffero il verbo Tornare e Ritornare. Si può dubitare, Se fia incontrovertibile cotale Etimologia- Perciò fi potrebbe cercare , Se più torto dall’ antica Lingua Germanica