Tre NTESIMAQU.ARTA. $ 2 I trovarli fra i teilimonj, che fottofcrivono, Barbatum domefiicum numeri Armenorum , il quale militava nella Coorte o Legione de gli Armeni : rii'ponderanno, che tal menzione porta buon colore di antichità , ma non poteri! credere , che in que’tempi fuííiíleíTe in Roma, Efarcato, o Padova efercito alcuno de i Greci Auguili. Di tutti que’paefi era pacifico padrone 1’Imperador Carlo Magno, e il Papa comandava in Ravenna. Nè pare adattata a que’tempi la formola ivi adoperata. Necfup-plicandum Principibus, neque per Eccìejia mterpellatione , aut per Regalem, vel Imperiali tnagejìaie vel poteflate &c. Nella Diííertaz. VI. de i AI archeJl ho io rapportata una Carta di Piftoia dell’Anno MIV. Ivi fi oflerva una iomigliante formola, che più conviene al Secolo X. & XI. ne’quali v’era ora un Re , ed ora un Imperadore. Aggiungafi, che quella Carta abbonda di troppi errori; è mancante del Luogo , dove fu ferina , con altri difetti, che fi polTono ben attribuire ad un difatfento ed ignorante Copifta , ma fanno maggiormente dubitare della verità d’eíía, mentre fi vuol darle il pregio di Originale. Poiché quanto all’ avere il P. Bacchini trovato un evidente sbaglio in quelle parole: Domino fan-3:o ac merito , ac ter beatijjimo, feu & venerabili Monajlerìo Sanclcc Jujlinee, quafichè ivi fia fiato ommefio il nome dell’ Abbate , a cui fu fatta la Donazione: a me non dà gran failidio , perchè ho veduto famigliarne formola in altre antiche Carte fenza dubbio legittime , quantunque fia vero, che il coflume era di nominar 1'Abbate, fe efiileva. Ma quello, che può aumentare il fofpetto contro la Denazion di O-pilione , fi è l’aver io trovato nelle Schede MSte del medefimo P. Bac-chini copia di una Bolla di Papa Gregorio JK. che fi dice fcritta nell’An-no 828. e con caratteri antichi non diverfi dalla Carta di Opilione, la di cui Donazione fi vede ivi confermata . Fu ancor quella ricavata dall’ Archivio di Santa Giuitina col notare di più, che ve ne fono due efem-plari, o Originali, o copie, nell’uno de’quali molto più fi legge di coie , che nell’altro. Ho io dalle Schede Bacchiniane data alla luce la più ampia di quelle Bolle con avvertire quello , che non fi legge nell’ altra. Ivi s’incontra Gabiano inter Claudia & Strata. Come entri qui la Via Claudia , che da molti Secoli vien chiamata quella , che per Modena conduce a Piacenza, noi so vedere. Nella Carta d’ Opilione fi legge tnter elodia & Strata. Ciò fia detto di palTaggio. A me duole bensì di dire, tali difetti e sbagli concorrere nel teiìo di queito Documento, che ninno potrà mai riceverlo facilmente per fattura legittima. Imperciocché oltre alla diiìonanza di due efemplari della medefima Bolla; oltre all affettata menzione del Sepolcro , ove fi dice depoito Opilius Patricias Romanorum ■ ed oltre ad altre cofe, che io tralafcio : fra le Note Cronologiche inforge una tal difeordia , che niuno per acuto che fia , non potrà levarla . Ivi ila fcritto : Datum Romee JÍII. ICalendas Diff. I:al. Tom. II. X /«-